La piccola Maisie (Onata Aprile) è contesa tra i genitori (Julianne Moore e Steve Coogan) che si sono da poco separati. Scombussolata dalla situazione e incapace di trovare qualcosa di stabile a cui aggrapparsi, trova un pizzico di serenità soltanto nei momenti passati insieme ai nuovi compagni di mamma e papà.
Ispirato a un bel romanzo di Henry James (1897), trasportato efficacemente alla realtà contemporanea. Se la narrazione, a partire dal soggetto, non è troppo originale, colpisce però l'interessante cambio di prospettiva (rispetto ai classici film sul divorzio) in cui si prende il punto di vista della piccola protagonista. È un dramma ad altezza di bambino, toccante e delicato nella regia, seppur vittima di diversi cali nella seconda parte. I dialoghi, in particolare, funzionano a fasi alterne, così come un cast in cui alcuni attori (Julianne Moore, la piccola Onata Aprile) risultano meglio di altri (Steve Coogan è un po' fuori parte).