La ragazza dei tulipani
Tulip Fever
2017
Paesi
Usa, Gran Bretagna
Genere
Drammatico
Durata
107 min.
Formato
Colore
Regista
Justin Chadwick
Attori
Alicia Vikander
Dane DeHaan
Christoph Waltz
Judi Dench
Jack O'Connell
Cara Delevingne
Sophia (Alicia Vikander), giovane e bella, ha sposato il ricco mercante Cornelis Sandvoort (Christoph Waltz) per salvare la sua famiglia dalle sabbie mobili della povertà. Al suo fianco l’uomo, attempato e schiavo del proprio potere da mercante del pepe nero, spera di trovare gioia e appagamento fisico, oltre a un erede maschile. Per immortalare la sua presenza statuaria e di successo, Cornelis assolda il talentoso pittore Jan Van Loos (Dane DeHaan), ma, seduta dopo seduta, tra l’artista e Sophia si fa strada una fulminea e bruciante passione, sessualmente travolgente e inevitabilmente prossima al baratro della tragedia e della colpa.
Storia d’amore e di tradimento nella Amsterdam del Seicento, La ragazza dei tulipani, tratto dal best-seller internazionale di Deborah Moggach, è un polpettone sentimentale illustrativo e indigeribile, ancorato ad atmosfere patinate che vorrebbero essere suadenti e auliche, ma non riescono mai a essere seducenti nemmeno per sbaglio. L’avidità e l’inganno, la bellezza e la lussuria si affiancano e si affastellano senza sortire alcun effetto, con un pruriginoso moralismo da educande di fondo che, anche a causa di personaggi bidimensionali e da feuilleton, estingue in partenza ogni motivo di interesse e degenera negli sbadigli a buon mercato. La resa visiva, fatta di dettagli rifiniti e preziosi e di intarsi qua e là non banali, sarebbe anche all’altezza della situazione, ma la cornice ha al suo interno un quadro troppo sbiadito e incolore, pigiato tra le ipocrisie fastidiose di corsetti troppo stretti e l’ombra lunga di languori fasulli e insinceri. La Vikander è tanto virginea, sessualmente repressa e incantevole quanto fastidiosa e leziosa nella recitazione, Waltz gigioneggia malamente come troppo spesso gli accade e Dane DeHaan si abbandona allo stereotipo dell’artista maledetto. Farraginoso l’epilogo e imbarazzante anche l’apporto dei comprimari, dalla “solita” Judi Dench, abbonata a timbrare il cartellino nei ruoli in costume, a Zach Galifianakis, che pare finito dentro questo progetto per sbaglio, passando per una Cara Delevingne mestamente smarrita tra i postriboli olandesi da cartolina d’antan. La Moggach ha firmato anche diverse sceneggiature, tra cui Orgoglio e pregiudizio (2005) di Joe Wright con Keira Knightley.
Storia d’amore e di tradimento nella Amsterdam del Seicento, La ragazza dei tulipani, tratto dal best-seller internazionale di Deborah Moggach, è un polpettone sentimentale illustrativo e indigeribile, ancorato ad atmosfere patinate che vorrebbero essere suadenti e auliche, ma non riescono mai a essere seducenti nemmeno per sbaglio. L’avidità e l’inganno, la bellezza e la lussuria si affiancano e si affastellano senza sortire alcun effetto, con un pruriginoso moralismo da educande di fondo che, anche a causa di personaggi bidimensionali e da feuilleton, estingue in partenza ogni motivo di interesse e degenera negli sbadigli a buon mercato. La resa visiva, fatta di dettagli rifiniti e preziosi e di intarsi qua e là non banali, sarebbe anche all’altezza della situazione, ma la cornice ha al suo interno un quadro troppo sbiadito e incolore, pigiato tra le ipocrisie fastidiose di corsetti troppo stretti e l’ombra lunga di languori fasulli e insinceri. La Vikander è tanto virginea, sessualmente repressa e incantevole quanto fastidiosa e leziosa nella recitazione, Waltz gigioneggia malamente come troppo spesso gli accade e Dane DeHaan si abbandona allo stereotipo dell’artista maledetto. Farraginoso l’epilogo e imbarazzante anche l’apporto dei comprimari, dalla “solita” Judi Dench, abbonata a timbrare il cartellino nei ruoli in costume, a Zach Galifianakis, che pare finito dentro questo progetto per sbaglio, passando per una Cara Delevingne mestamente smarrita tra i postriboli olandesi da cartolina d’antan. La Moggach ha firmato anche diverse sceneggiature, tra cui Orgoglio e pregiudizio (2005) di Joe Wright con Keira Knightley.
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