L'inglese Sasha (Sasha Hails) trascorre le vacanze insieme alla figlioletta di pochi mesi (Samantha) sull' Île-d'Yeu, mentre il marito (Paul Raoux) è fuori per lavoro. Un giorno la misteriosa Tatiana (Marina de Van) le chiede di piantare la sua tenda in giardino: inizialmente riluttante, Sasha le affiderà presto la cura della bambina. Esordio al (quasi) lungometraggio per il parigino François Ozon, che sarebbe presto diventato uno dei nomi di spicco della corrente autoriale europea del nuovo millennio. Nonostante il film non riesca a fronteggiare il groviglio di inquietudine, tensione e morbosità che ne consente lo sviluppo lungo soli 52 minuti di durata, Ozon possiede gli strumenti necessari per strutturare in maniera intelligente e misurata le relazioni tra le due protagoniste, coacervi di disfunzioni armate l'una contro l'altra. Non è un elemento da prendere sottogamba: Regarde la mer, pur se confuso e grezzo, lascia intravedere chiaramente le potenzialità – non sempre confermate nei film a seguire – del suo autore, in grado di formulare e combinare i rapporti tra personaggi di inclinazioni differenti con innegabile abilità.