Rogue One: A Star Wars Story
Rogue One: A Star Wars Story
2016
Disney+
Paese
Usa
Generi
Fantascienza, Avventura
Durata
133 min.
Formato
Colore
Regista
Gareth Edwards
Attori
Felicity Jones
Mads Mikkelsen
Donnie Yen
Ben Mendelsohn
Forest Whitaker
Diego Luna
Alistair Petrie
Riz Ahmed
Jiang Wen
Jimmy Smits
Valene Kane
L’Alleanza Ribelle ha scoperto che l’Impero sta costruendo un’arma potentissima, la Morte Nera, in grado di polverizzare interi pianeti in pochi secondi. Il Capitano Cassian Andor (Diego Luna) viene mandato alla ricerca di Galen Erso (Mads Mikkelsen), la mente dietro il terribile progetto, con il compito di ucciderlo. Ma le cose non sono esattamente come sembrano e l’intervento della figlia dello scienziato, Jyn (Felicity Jones), cambierà i piani dei ribelli.
Il primo spin-off per il grande schermo scaturito dall’immenso universo creato dall’immaginazione di George Lucas si situa tra Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005) e Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (1977), spiegando come hanno fatto i ribelli a impadronirsi dei piani progettuali della Morte Nera e a scoprire la falla che porterà alla sua distruzione per mano di Luke Skywalker. Il regista Gareth Edwards (Godzilla, 2014) conosce bene i meccanismi dell’azione e ne dà grande sfoggio nelle numerose sequenze ad alto tasso adrenalinico, grazie anche a un uso impeccabile degli effetti speciali e a un 3D altamente funzionale nell’arricchire un impianto visivo davvero straordinario. Peccato che i protagonisti manchino di mordente, appena abbozzati nei loro psicodrammi di origine freudiana saldamente radicati nella saga (il conflitto tra Galen e Jyn); anche i personaggi di contorno, da Baze Malbus (Jiang Wen) a Saw Gerrera (Forest Whitaker), non aggiungono note di colore né sferzate di energia, con la sola eccezione di Chirrut Îmwe, interpretato da Donnie Yen. Le lungaggini di una sceneggiatura che ogni tanto si contorce su se stessa, pur rimanendo sempre lineare, sono però compensate da un incipit quasi fordiano e da un crescendo finale di grande potenza che lascerà tutti i fan della saga emozionati e soddisfatti. Il tentativo di rinverdire certi meccanismi, introducendo una versione aggiornata e muscolare di un droide protocollare con K-2SO, appare forzato solo in rarissime occasioni, il ritmo è ottimo e il risultato è un film che fa bene il suo dovere. Da segnalare anche il pregevole uso della CGI, che, tra le altre cose, ha fatto “risorgere” Peter Cushing (il Generale Tarkin), grande attore britannico scomparso nel 1994. Darth Vader in originale è doppiato da James Earl-Jones, la sua voce storica.
Il primo spin-off per il grande schermo scaturito dall’immenso universo creato dall’immaginazione di George Lucas si situa tra Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005) e Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (1977), spiegando come hanno fatto i ribelli a impadronirsi dei piani progettuali della Morte Nera e a scoprire la falla che porterà alla sua distruzione per mano di Luke Skywalker. Il regista Gareth Edwards (Godzilla, 2014) conosce bene i meccanismi dell’azione e ne dà grande sfoggio nelle numerose sequenze ad alto tasso adrenalinico, grazie anche a un uso impeccabile degli effetti speciali e a un 3D altamente funzionale nell’arricchire un impianto visivo davvero straordinario. Peccato che i protagonisti manchino di mordente, appena abbozzati nei loro psicodrammi di origine freudiana saldamente radicati nella saga (il conflitto tra Galen e Jyn); anche i personaggi di contorno, da Baze Malbus (Jiang Wen) a Saw Gerrera (Forest Whitaker), non aggiungono note di colore né sferzate di energia, con la sola eccezione di Chirrut Îmwe, interpretato da Donnie Yen. Le lungaggini di una sceneggiatura che ogni tanto si contorce su se stessa, pur rimanendo sempre lineare, sono però compensate da un incipit quasi fordiano e da un crescendo finale di grande potenza che lascerà tutti i fan della saga emozionati e soddisfatti. Il tentativo di rinverdire certi meccanismi, introducendo una versione aggiornata e muscolare di un droide protocollare con K-2SO, appare forzato solo in rarissime occasioni, il ritmo è ottimo e il risultato è un film che fa bene il suo dovere. Da segnalare anche il pregevole uso della CGI, che, tra le altre cose, ha fatto “risorgere” Peter Cushing (il Generale Tarkin), grande attore britannico scomparso nel 1994. Darth Vader in originale è doppiato da James Earl-Jones, la sua voce storica.
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