L'ammiraglio Kirk (William Shatner) rientra sulla Terra con l'equipaggio della defunta Enterprise, dove dovrà subire un processo per aver disobbedito alla Federazione dei Pianeti Uniti. Ma una strana nave aliena minaccia la distruzione del pianeta: per salvarlo, Kirk e i suoi faranno addirittura un salto indietro nel tempo, fino al XX secolo. Potenza della tecnologia immaginata dal demiurgo e produttore Gene Roddenberry: basta fare un giro intorno al Sole a velocità di curvatura ed ecco servito un bel viaggio temporale. Il quarto episodio della saga di Star Trek abbandona momentaneamente le location interplanetarie per trascinare lo spettatore in un'avventura parodistica ambientata ai giorni nostri – ovvero: nei caotici anni Ottanta – e si colora di risvolti ecologisti. Non a caso, dirige (come per il film precedente) l'attore Leonard Nimoy, alias Spock, convinto ambientalista. Lo spunto è a dir poco bizzarro, il nobile messaggio di fondo è banalizzato e le trovate comiche convincono poco. Una curiosità: la biologa marina Gillian è interpretata da Catherine Hicks, che diventerà famosa per la serie tv Settimo cielo al fianco di Stephen Collins: proprio quest'ultimo era stato uno dei protagonisti del primo film Star Trek (1979) di Robert Wise.