Selma – La strada per la libertà
Selma
2014
Paese
Usa
Generi
Storico, Drammatico
Durata
128 min.
Formato
Colore
Regista
Ava DuVernay
Attori
David Oyelowo
Carmen Ejogo
Jim France
Tim Roth
Tom Wilkinson
Oprah Winfrey
Clay Chappell
Giovanni Ribisi
La storia della leggendaria marcia di manifestanti guidata da Martin Luther King (David Oyelowo) che, nel febbraio 1965, sfidò le autorità dell'Alabama segregazionista e percorse la strada tra Selma e Montgomery, ottenendo dal presidente Johnson (Tom Wilkinson) l'approvazione del Voting Rights Act. Il film ripercorre l'organizzazione di quella manifestazione non autorizzata, tra i dubbi interiori di King, i negoziati con la presidenza, la resistenza pacifica alle terribili violenze subite e la forza sprigionata dai grandi discorsi del pastore premio Nobel per la pace.
Sorta di prototipo del film di impegno civile promosso dall'amministrazione Obama, Selma è un'elegante benché prevedibile opera semi-agiografica sulla figura di Martin Luther King, dove viene abbozzata una analisi che trascura l'uomo per dedicarsi direttamente al Mito. Tuttavia, il processo di revisione si ferma a una messa in scena dei dubbi e delle paure del protagonista e a un accenno (per la verità molto velato) alla sua condotta adultera verso la moglie. Più interessante, ma parimenti poco approfondita, è l'analisi politica del personaggio: in scia del Lincoln (2012) di Spielberg, infatti, il film cerca di erigere un monumento all'arte della diplomazia, del compromesso e del negoziato pacifico, relegando Malcolm X a focoso capo-popolo che non ottenne nulla mentre King, più felpato e inserito nei meccanismi istituzionali, rompeva le catene della segregazione. Rispetto all'opera con Day-Lewis, però, manca il racconto della politica come Arte e tutto risulta ingabbiato in dialoghi scolastici e scivoloni retorici. Vincitore dell'Oscar come miglior canzone.
Sorta di prototipo del film di impegno civile promosso dall'amministrazione Obama, Selma è un'elegante benché prevedibile opera semi-agiografica sulla figura di Martin Luther King, dove viene abbozzata una analisi che trascura l'uomo per dedicarsi direttamente al Mito. Tuttavia, il processo di revisione si ferma a una messa in scena dei dubbi e delle paure del protagonista e a un accenno (per la verità molto velato) alla sua condotta adultera verso la moglie. Più interessante, ma parimenti poco approfondita, è l'analisi politica del personaggio: in scia del Lincoln (2012) di Spielberg, infatti, il film cerca di erigere un monumento all'arte della diplomazia, del compromesso e del negoziato pacifico, relegando Malcolm X a focoso capo-popolo che non ottenne nulla mentre King, più felpato e inserito nei meccanismi istituzionali, rompeva le catene della segregazione. Rispetto all'opera con Day-Lewis, però, manca il racconto della politica come Arte e tutto risulta ingabbiato in dialoghi scolastici e scivoloni retorici. Vincitore dell'Oscar come miglior canzone.
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