Sotto una buona stella
2014
Paese
Italia
Generi
Commedia, Comico
Durata
106 min.
Formato
Colore
Regista
Carlo Verdone
Attori
Carlo Verdone
Paola Cortellesi
Tea Falco
Lorenzo Richelmy
Eleonora Sergio
Federico Picchioni (Carlo Verdone) vede crollarsi il mondo addosso: perde il posto dopo uno scandalo finanziario, sua moglie muore improvvisamente e i due spiantati figli (Lorenzo Richelmy e Tea Falco) si trasferiscono da lui portando l'uomo a rompere con la sua bella e giovane fidanzata Gemma (Eleonora Sergio). La convivenza forzata con i figli è difficoltosa, ma dopo aver conosciuto Luisa (Paolo Cortellesi), una eccentrica vicina di casa, Federico troverà la forza di reagire e guardare al futuro con ottimismo.
Carlo Verdone torna a parlare di famiglia disfunzionale per raccontare complessità e contraddizioni del mondo contemporaneo con uno sguardo sulla moltitudine di crisi (economica, spirituale e sentimentale) che caratterizzano il presente. Purtroppo l'attore e regista romano costruisce una farsa pressapochista che tratteggia temi e personaggi in modo superficiale e sbrigativo, incapace di conciliare le buone intenzioni di partenza con una resa filmica quantomeno accettabile. Regia televisiva e svogliata, fotografia patinata (incredibile pensare che sia stata firmata dal grande Ennio Guarnieri) e scrittura piatta, priva di trovate degne di nota e incapace di suscitare né risate, né spunti di riflessione, né alcun tipo di interesse, gravano su un film sterile e insignificante. Non aiuta la causa nemmeno il pessimo comparto attoriale: Paola Cortellesi fa quello che può con un personaggio molto banale e privo di spessore, mentre Verdone, ai limiti del patetismo, annacqua tutte le potenzialità di una figura come quella di Federico, uomo benestante che si ritrova a dover far ripartire la sua vita da capo e privo di certezze per il futuro, riducendola a evanescente macchietta nevrotica e inerme. La palma dei peggiori spetta comunque ai due giovani interpreti Lorenzo Richelmy e Tea Falco, imbarazzanti e inadeguati, che con le loro interpretazioni inutilmente sopra le righe sconfinano spesso e volentieri nell'autoparodia e nel ridicolo involontario. Inqualificabile.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare