Alla guida di una banda di ladri e borseggiatori, Kei (Simon Yam) ha fatto del furto una vera e propria arte nella quale è maestro. La sua quotidianità criminale viene stravolta quando nella sua vita, e in quella dei suoi “soci”, entra una donna misteriosa (Kelly Lin) che li seduce per avere in cambio il loro aiuto. Tra i film più godibili e divertenti firmati Johnnie To, Sparrow è una pellicola che tocca diversi registri: dalla commedia al film sentimentale. I classici anti-eroi del cinema del regista di Hong Kong, in questo caso, non sono dei gangster agguerriti, ma più semplicemente dei borseggiatori e, pertanto, la mancanza delle solite coreografiche sparatorie è compensata da un'eleganza stilistica calibrata al millimetro: la regia, maestosa, alterna riprese lunghe a momenti di montaggio rapido, capace di dettare al meglio i tempi dell'azione. Senza rinunciare al suo tocco poetico, Johnnie To riesce a parlare di libertà in chiave romantica, tanto da far tornare alla mente le commedie di Alfred Hitchcock (Caccia al ladro del 1955, in primis) e persino alcuni musical hollywoodiani come Cantando sotto la pioggia (1952) di Stanley Donen e Gene Kelly. Notevolissima, in questo senso, una sequenza in cui assistiamo a una vera e propria danza di ombrelli sotto la pioggia. Omaggio senza mezzi termini alla città di Hong Kong, Sparrow è uno dei titoli che meglio mostrano il grande talento di Johnnie To, regista eclettico e capace di spaziare con successo tra generi differenti.