Stanlio & Ollio
Stan & Ollie
2018
Paesi
Gran Bretagna, Usa, Canada
Generi
Biografico, Commedia, Drammatico
Durata
97 min.
Formato
Colore
Regista
Jon S. Baird
Attori
Steve Coogan
John C. Reilly
Nina Arianda
Shirley Henderson
Danny Huston
1953. Ormai lontani dal loro momento di massimo splendore artistico, Stan Laurel (Steve Coogan) e Oliver Hardy (John C. Reilly), il più celebre duo comico di sempre, sognano di tornare alla ribalta, ma la loro popolarità sembra arrivata al capolinea. Ripensando al passato, tra la nostalgia e l'amarezza per alcuni rancori mai sopiti, i due intraprendono un tour in Gran Bretagna, sperando di riuscire poi a tornare sul grande schermo.
Con il suo terzo lungometraggio, Jon S. Baird vince senza riserva la scommessa non facile di restituire sul grande schermo, in un'epoca in cui le dinamiche comiche assumono forme sempre più complesse nel tentativo di aggiornarsi (sia al cinema, sia in televisione), l'umanissima genuinità del duo comico che più di ogni altro ha segnato l'immaginario collettivo. Un ritorno al passato che non vive del semplice ricordo idilliaco dei due protagonisti, ma che trova anzi la sua forza nel continuo disvelamento di ciò che le maschere sui loro volti nascondevano veramente. Quello portato in scena dalla pellicola, è un ultimo spettacolo dal sapore crepuscolare, un carosello dolceamaro che coglie tutta l'intimità di un rapporto di coppia che ha resistito a incomprensioni e profonde differenze caratteriali. Un film semplice ed emozionante, che, concentrandosi su una porzione molto limitata della carriera di Stanlio e Ollio, evita i limiti del biopic più convenzionale e non dà mai l'idea di essere un compitino superficiale. Pur non trovando chiavi di lettura particolarmente audaci, la sceneggiatura di Jeff Pope (nominato all'Oscar per lo script di Philomena, scritto a quattro mani con Steeve Coogan), colpisce nel segno per pulizia di sguardo e capacità di innalzarsi a splendido apologo su amicizia, reciproca comprensione e bontà d'animo. Molto interessante l'idea di "duplicare" le coppie, concentrandosi anche sulle figure delle rispettive mogli di Stanlio e Ollio, interpretate da Nina Arianda (Ida Kitaeva Laurel) e Shirley Henderson (Lucille Hardy). Superiore a ogni elogio la capacità mimetica di Steeve Coogan, a dir poco eccezionale, e John C. Reilly, assolutamente perfetti. Presentato in anteprima mondiale al BFI London Film Festival e, successivamente, anche alla Festa del Cinema di Roma.
Con il suo terzo lungometraggio, Jon S. Baird vince senza riserva la scommessa non facile di restituire sul grande schermo, in un'epoca in cui le dinamiche comiche assumono forme sempre più complesse nel tentativo di aggiornarsi (sia al cinema, sia in televisione), l'umanissima genuinità del duo comico che più di ogni altro ha segnato l'immaginario collettivo. Un ritorno al passato che non vive del semplice ricordo idilliaco dei due protagonisti, ma che trova anzi la sua forza nel continuo disvelamento di ciò che le maschere sui loro volti nascondevano veramente. Quello portato in scena dalla pellicola, è un ultimo spettacolo dal sapore crepuscolare, un carosello dolceamaro che coglie tutta l'intimità di un rapporto di coppia che ha resistito a incomprensioni e profonde differenze caratteriali. Un film semplice ed emozionante, che, concentrandosi su una porzione molto limitata della carriera di Stanlio e Ollio, evita i limiti del biopic più convenzionale e non dà mai l'idea di essere un compitino superficiale. Pur non trovando chiavi di lettura particolarmente audaci, la sceneggiatura di Jeff Pope (nominato all'Oscar per lo script di Philomena, scritto a quattro mani con Steeve Coogan), colpisce nel segno per pulizia di sguardo e capacità di innalzarsi a splendido apologo su amicizia, reciproca comprensione e bontà d'animo. Molto interessante l'idea di "duplicare" le coppie, concentrandosi anche sulle figure delle rispettive mogli di Stanlio e Ollio, interpretate da Nina Arianda (Ida Kitaeva Laurel) e Shirley Henderson (Lucille Hardy). Superiore a ogni elogio la capacità mimetica di Steeve Coogan, a dir poco eccezionale, e John C. Reilly, assolutamente perfetti. Presentato in anteprima mondiale al BFI London Film Festival e, successivamente, anche alla Festa del Cinema di Roma.
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