Teatro di guerra
1998
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Mario Martone
Attori
Andrea Renzi
Anna Bonaiuto
Iaia Forte
Roberto De Francesco
Marco Baliani
Toni Servillo
Peppe Lanzetta
Giovanna Giuliani
Francesca Cutolo
Maurizio Bizzi
Renato Carpentieri
Lucio Allocca

1994, a Napoli il regista e attore Leo (Andrea Renzi) inizia le prove de I sette contro Tebe di Eschilo, spettacolo incentrato su una lotta fratricida. Leo vorrebbe metterlo in scena a Sarajevo, dove da ormai diversi anni è in corso la guerra, come segno di solidarietà verso i popoli colpiti dal conflitto. Il suo sogno, però, non sarà semplice da realizzare.

«Questo film ha origine in un vuoto, il vuoto che ho provato quando mi sono reso conto di non possedere nessuno strumento di comprensione di ciò che stava tragicamente avvenendo in un paese così vicino al nostro, nella ex-Jugoslavia. Mi chiesi allora se il teatro fosse un possibile strumento, se non altro, di avvicinamento»: così Mario Martone descrive Teatro di guerra, uno dei film più importanti della sua carriera e di tutto il cinema italiano degli anni Novanta. Il regista napoletano ci guida nei meandri più oscuri della sua città, in quei quartieri spagnoli dove è situato lo scalcagnato teatro in cui lavora Leo e la sua compagnia. Alternando le prove alla vita privata dei personaggi in campo, Martone sviluppa un'importante riflessione sul sottile confine che separa la realtà dalla finzione, scandendo il tutto con un montaggio serrato e con una serie di trovate narrative di stretta attualità. Credibile e pulsante nella sua straordinaria vivacità, il film mostra un gruppetto di sognatori decisi a fare il proprio dovere all'interno di un mondo che necessita anche di un piccolo gesto (la rappresentazione teatrale) per poter sopravvivere e andare avanti: la battaglia, però, non è soltanto a Sarajevo, ma anche a Napoli, in un dramma quotidiano dove bisogna lottare per contrattaccare all'avanzata dei potenti (le compagnie teatrali rivali) e far sentire la propria voce in un'epoca che tende ad ascoltarla sempre meno (il silenzio dei media). Un film maestoso di un regista in formissima, bravo a dirigere un cast impeccabile. Presentato nella sezione Un Certain Regard del 51° Festival di Cannes.

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