Il mondo che verrà
The World to Come
2020
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
98 min.
Formato
Colore
Regista
Mona Fastvold
Attori
Katherine Waterston
Vanessa Kirby
Christopher Abbott
Casey Affleck
Stati Uniti d'America, 1856. Una coppia di fattori fatica a superare il lutto conseguito dalla scomparsa prematura della loro bambina. Abigail (Katherine Waterston) sembra però trovare sollievo dalla conoscenza di Tallie (Vanessa Kirby), moglie del proprietario terriero vicino di casa. Così, le due coppie iniziano a frequentarsi mentre l’amicizia tra le donne si fa poco alla volta sempre più intima.

Tratto dall’omonimo racconto di Jim Shepard, Il mondo che verrà segna il ritorno alla regia di Mona Fastvold, già sceneggiatrice (nonché moglie) del talentuoso Brady Corbet, dopo l’esordio con The Sleepwalker nel 2014. L’ambizione alla base dei progetti del marito si rispecchia tutta in questo intenso dramma familiare in grado di condurre lo spettatore all’interno di una spirale ipnotica e alienante dalla quale risulta difficile distogliere l’attenzione. Grazie a una forma cinematografica perfettamente in controllo e non priva di guizzi coraggiosi o trovate vincenti (come una sapiente padronanza delle location, una colonna sonora destabilizzante e l’utilizzo della pellicola per provare a “riscaldare” un ambiente freddo e rigido non solo a causa del meteo ma soprattutto per via di sentimenti familiari alquanto tersi), la regista riesce egregiamente a portare in scena quella che in apparenza potrebbe sembrare una storia di amore saffico sottaciuto e straziante, invece è un affresco ben più complesso denso di solitudine, vuoti emotivi e silenzi da colmare. Uno scontro tra due fattorie, due famiglie, due sessi che solo le emozioni e la cultura sembrano poter guidare alla pacificazione. Senza mai scadere nella retorica, ma facendo forza sulla matrice ampiamente intima del racconto (l’impianto diaristico si dimostra una notevole sfida che risulta vincete), Il mondo che verrà è così una lettera aperta colma di dolore e urlata a squarciagola da una voce labile che risulta quasi impossibile da sentire: un gigante che non fa rumore ma che riesce a scaldare i cuori nonostante la bufera di neve. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
Maximal Interjector
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