Michael Chambers (Peter Gallagher), un ex scommettitore pieno di debiti, torna nella città d'origine per il matrimonio della madre (Anjanette Comer): dovrà fare i conti con questioni lasciate sospese in passato e, per provare a dare una svolta positiva alla sua vita, sarà costretto a organizzare un colpo criminale. Tratto dal romanzo Criss Cross di Don Tracy, già portato sul grande schermo da Robert Siodmak con Doppio gioco (1949), Torbide Osessioni è un noir convenzionale che sfrutta la tecnica del flashback per narrare il passato dei protagonisti e dare quindi valenza a ciò che accade nel presente. La tensione però latita e altrettanto il versante emotivo: mentre la narrazione procede, ciò che avviene sullo schermo rimane distante dallo spettatore e incapace di coinvolgere come vorrebbe. Gli attori (sfasati) non aiutano la resa complessiva di un prodotto piuttosto anonimo e incapace di trovare una propria ragion d'essere. Un (piccolo) tentativo di alzare il livello generale si ha nell'ultimo atto, ma l'opera resta anonima e vittima di un colpo di scena finale prevedibile e scialbo.