L'umanità
L'humanité
1999
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
148 min.
Formato
Colore
Regista
Bruno Dumont
Attori
Emmanuel Schotté
Sèverine Caneele
Phlippe Tullier
Ginette Allegre
In un paesino del nord della Francia, Pharaoh de Winter (Emmanuel Schotté), depresso ispettore di polizia, indaga sull'omicidio di un ragazzino. Intanto si infatua sempre di più di una giovane operaia (Severine Caneele), già fidanzata con un suo coetaneo.
Roboante e ambiziosissima opera seconda di Bruno Dumont, dopo il folgorante esordio de La vita inquieta (1997). Il regista, ex insegnante di filosofia, rimane nelle sue amate Fiandre, impostando un finto giallo che presto si trasforma in un dramma mistico-esistenziale, dove la perdita di senso del mondo e della vita si rende sempre più evidente agli occhi del protagonista e, in teoria, dello spettatore. L'uso dei campi lunghi sugli sterminati paesaggi verdi del nord della Francia – sfondo sul quale si muove il silenzioso protagonista – è di grande suggestione e, in più occasioni, colpisce l'immagine di un essere umano ridotto a burattino di carne in mezzo a una Natura indifferente e incapace di confortarlo. Ma la presunzione autoriale di Dumont, a volte, è davvero esagerata e in certi casi non è sorretta da un talento visivo adeguato (si pensi alla risibile scena della levitazione); un minutaggio sconsiderato e una certa stitichezza concettuale, infine, lasciano lo spettatore più sfinito che appagato alla fine della visione. A ben pensarci, un difetto che caratterizzerà molti dei successivi film di Dumont. Quando uscì vinse tre premi a Cannes (menzione della giuria, miglior attore e miglior attrice) e fece molto parlare di sé. Con il passare degli anni appare molto ridimensionabile.
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