Durante la Seconda guerra mondiale, tremila soldati americani al comando del generale Frank Merrill (Jeff Chandler) attraversano la Birmania per sabotare le linee nemiche dei giapponesi e impedire loro di arrivare in India. Al termine di una marcia lunghissima ed estenuante, dell'eroica armata, decimata dai combattimenti e dalle malattie, sopravvivranno solo un centinaio di uomini. Samuel Fuller è probabilmente uno dei più grandi specialisti del genere bellico e lo conferma con quest'opera magniloquente e di ampio respiro, che racconta la storia vera della 5307ª unità (i cosiddetti Merrill's Marauders). Ispirato a un soggetto di Charlton Ogburn Jr. e aperto e chiuso da filmati di repertorio, il film non è semplicemente un inno all'eroismo militare, quanto una rappresentazione di lancinante realismo della crudeltà della guerra e una riflessione sulle responsabilità del potere. Sinfonia di morte dove i momenti di inazione sono più intensi delle scene di battaglia e le psicologie risultano disegnate con attenzione, la pellicola si concentra sull'amicizia virile tra Merrill e il tenente Stockton (Ty Hardin) e sul conflitto ideologico tra il primo e l'ufficiale medico (Andrew Duggan). Il vero valore aggiunto è però la sua dimensione corale, dove ogni personaggio emerge nella propria funzionalità. Peccato solo per quella chiusura grondante di retorica patriottica voluta dalla Warner Bros, che tolse al regista il controllo sul montaggio. Ultimo film di Jeff Chandler, scomparso a soli 42 anni per un clamoroso caso di malasanità: dopo un infortunio sul set, alcune complicazioni insorte durante un'operazione alla schiena lo portarono alla morte. Musiche di Howard Jackson.