Il grande uno rosso
The Big Red One
1980
Paese
Usa
Genere
Guerra
Durata
113 min.
Formato
Colore
Regista
Samuel Fuller
Attori
Lee Marvin
Mark Hamill
Robert Carradine
Bobby Di Cicco
Kelly Ward
La Seconda guerra mondiale dal punto di vista di cinque uomini della Prima Divisione di Fanteria dell'esercito americano: il sergente Possum (Lee Marvin) e i soldati Griff (Mark Hamill), Zab (Robert Carradine), Vinci (Bobby Di Cicco) e Johnson (Kelly Ward). Dal nord Africa alla Sicilia, dal D-Day alla drammatica scoperta dei campi di concentramento nazisti.
Samuel Fuller torna per l'ultima volta al cinema bellico, il genere a lui probabilmente più congeniale, in quella che resta la sua pellicola più celebre oltre che la più autobiografica. Ogni momento del film, come dell'omonimo libro da lui scritto, è infatti direttamente ispirato alla sua esperienza nel Grande Uno Rosso durante il secondo conflitto mondiale, che rievoca con tutto lo sconvolgente realismo tipico del suo cinema vigoroso e diretto (all'epoca era anche reporter e fu tra i primi a filmare i lager). Senza giudizi o facili esaltazioni dell'eroismo militare, Fuller costruisce una sinfonia della battaglia e della morte narrata in prima persona dall'alter ego Zab, affidandosi alla straordinaria iconicità di Lee Marvin (non a caso, un ex marine) e a giovani volti del cinema americano (il Robert Carradine fratello di David e Keith, il Mark Hamill già Luke Skywalker nella saga di Star Wars). La sequenza nel lager di Falkenau è di straordinaria potenza: pochi registi hanno saputo rappresentare altrettanto efficacemente la crudeltà e l'inesorabilità della Storia. La pellicola passò in concorso al 33° Festival di Cannes.
Samuel Fuller torna per l'ultima volta al cinema bellico, il genere a lui probabilmente più congeniale, in quella che resta la sua pellicola più celebre oltre che la più autobiografica. Ogni momento del film, come dell'omonimo libro da lui scritto, è infatti direttamente ispirato alla sua esperienza nel Grande Uno Rosso durante il secondo conflitto mondiale, che rievoca con tutto lo sconvolgente realismo tipico del suo cinema vigoroso e diretto (all'epoca era anche reporter e fu tra i primi a filmare i lager). Senza giudizi o facili esaltazioni dell'eroismo militare, Fuller costruisce una sinfonia della battaglia e della morte narrata in prima persona dall'alter ego Zab, affidandosi alla straordinaria iconicità di Lee Marvin (non a caso, un ex marine) e a giovani volti del cinema americano (il Robert Carradine fratello di David e Keith, il Mark Hamill già Luke Skywalker nella saga di Star Wars). La sequenza nel lager di Falkenau è di straordinaria potenza: pochi registi hanno saputo rappresentare altrettanto efficacemente la crudeltà e l'inesorabilità della Storia. La pellicola passò in concorso al 33° Festival di Cannes.
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