La vendetta dei 47 Ronin
Genroku Chūshingura
1941
Paese
Giappone
Generi
Azione, Drammatico, Storico
Durata
241 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Kenji Mizoguchi
Attori
Chôjûrô Kawarasaki
Yoshizaburo Arashi
Utaemon Ichikawa
Tokusaburo Arashi
Kunitaro Kawarazaki
Seizaburô Kawazu
1701. Asano (Yoshizaburu Arashi), signore del dominio di Aki, viene costretto a fare seppuku dopo aver estratto la spada contro un potente del luogo che l'aveva trattato con arroganza. Quarantasette suoi samurai giurarono vendetta, e l'avranno, circa due anni più tardi.
Ispirato a una delle storie più rappresentate nella cultura giapponese, dal teatro delle marionette al kabuki fino al grande schermo. Si tratta di un film d'azione senza azione, o quasi, con una struttura narrativa che si concentra più sulle parole che sui gesti, più sulla strategia che sugli atti in sé. Mizoguchi riflette esplicitamente su una serie di argomenti di taglia forte – l'etica della vendetta, il senso dell'onore, il mondo feudale dell'epoca – dando vita a una pellicola anomala, in cui la sequenza che avrebbe dovuto raggiungere l'apice del pathos, ovvero l'attacco al palazzo compiuto dai samurai, ci viene raccontata tramite una lettera scandita ad alta voce. È una scelta indubbiamente coraggiosa e, se già la durata non è delle più morbide (241 minuti complessivi), contribuisce a rendere la pellicola una delle meno “commerciali” del suo autore, tanto che fu un vero e proprio insuccesso commerciale. Se l'azione è meno di quanto si potrebbe immaginare, lo stesso non vale per un uso dinamico della macchina da presa che ritrae i personaggi e gli ambienti con sinuosa eleganza, sfruttando al meglio le riprese lunghe e i piani-sequenza. È un film al maschile, cosa piuttosto rara nel cinema di Mizoguchi, ma le poche donne che hanno un ruolo significativo nella storia (la signora Asano, ad esempio) hanno uno spessore di scrittura notevolissimo.
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