Vita rubata
La otra
1946
Paese
Messico
Generi
Poliziesco, Drammatico, Giallo
Durata
98 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Roberto Gavaldón
Attori
Dolores Del Rio
Agustín Irusta
Víctor Junco
José Baviera
Manuel Dondé
Conchita Carracedo
María e Magdalena (entrambe Dolores Del Rio) sono due gemelle identiche. La prima è una donna umile e invidiosa, la seconda è una ricca vedova. Nel tentativo di modificare il suo stile di vita, María uccide la sorella e ne prende il posto.
Un film noir in cui il tema del doppio si mescola con quello della colpa e sull’impossibilità di sfuggirle. María perde l’innocenza e l’amore per denaro, ma deve fare i conti con i segreti mai svelati della sorella, che mostrano il ritratto di una società radicalmente insana, incapace di vivere senza ferire gli altri e dove la verità è costantemente insabbiata. La sceneggiatura è solida ed evita qualsiasi manicheismo nella caratterizzazione delle protagoniste. Gavaldón, d’altra parte, dirige con mano sicura un film che non ha nulla da invidiare alle coeve produzioni statunitensi dello stesso genere, grazie anche a una diva iconica ed intensa. Certi dialoghi tra María e l’ex fidanzato Roberto (Agustín Irusta), pieni di un sottotesto doloroso e inesprimibile, sono difficili da dimenticare, così come l’ultima immagine di lei tra le ombre della prigione. Rifatto quasi due decenni dopo da Paul Henreid, con protagonista Bette Davis.
Un film noir in cui il tema del doppio si mescola con quello della colpa e sull’impossibilità di sfuggirle. María perde l’innocenza e l’amore per denaro, ma deve fare i conti con i segreti mai svelati della sorella, che mostrano il ritratto di una società radicalmente insana, incapace di vivere senza ferire gli altri e dove la verità è costantemente insabbiata. La sceneggiatura è solida ed evita qualsiasi manicheismo nella caratterizzazione delle protagoniste. Gavaldón, d’altra parte, dirige con mano sicura un film che non ha nulla da invidiare alle coeve produzioni statunitensi dello stesso genere, grazie anche a una diva iconica ed intensa. Certi dialoghi tra María e l’ex fidanzato Roberto (Agustín Irusta), pieni di un sottotesto doloroso e inesprimibile, sono difficili da dimenticare, così come l’ultima immagine di lei tra le ombre della prigione. Rifatto quasi due decenni dopo da Paul Henreid, con protagonista Bette Davis.
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