Warcraft – L'inizio
Warcraft
2016
Paese
Usa
Generi
Fantasy, Avventura
Durata
123 min.
Formato
Colore
Regista
Duncan Jones
Attori
Travis Fimmel
Paula Patton
Ben Foster
Dominic Cooper
Clancy Brown
Robert Kazinsky
Il pacifico regno di Azeroth è sul piede di guerra e la sua civiltà è costretta ad affrontare una terribile stirpe di invasori: i guerrieri Orchi in fuga dalla loro terra agonizzante e pronti a colonizzarne un'altra. Quando il portale che collega i due mondi si apre, un esercito va incontro alla distruzione, mentre l'altro rischia l'estinzione.
Dalla popolarissima saga di videogiochi, un film che vorrebbe essere il primo capitolo di un nuovo franchise fantasy di successo anche sul grande schermo. Dopo aver diretto Moon (2009) e Source Code (2011), Duncan Jones (figlio di David Bowie) firma un lungometraggio del tutto impersonale: nonostante il regista si sia dichiarato un esperto e fan della prima ora del videogioco di partenza, nemmeno lui è riuscito a conferire un’adeguata caratterizzazione a personaggi monodimensionali e a una struttura narrativa piatta e priva dei guizzi necessari per sorprendere. Il pesantissimo uso della Computer Grafica conferisce la giusta dose di spettacolarità solo a piccoli tratti e il coinvolgimento è ridotto ai minimi termini. Tanti muscoli e poco cervello per un film di cui si poteva fare tranquillamente a meno.
Dalla popolarissima saga di videogiochi, un film che vorrebbe essere il primo capitolo di un nuovo franchise fantasy di successo anche sul grande schermo. Dopo aver diretto Moon (2009) e Source Code (2011), Duncan Jones (figlio di David Bowie) firma un lungometraggio del tutto impersonale: nonostante il regista si sia dichiarato un esperto e fan della prima ora del videogioco di partenza, nemmeno lui è riuscito a conferire un’adeguata caratterizzazione a personaggi monodimensionali e a una struttura narrativa piatta e priva dei guizzi necessari per sorprendere. Il pesantissimo uso della Computer Grafica conferisce la giusta dose di spettacolarità solo a piccoli tratti e il coinvolgimento è ridotto ai minimi termini. Tanti muscoli e poco cervello per un film di cui si poteva fare tranquillamente a meno.
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