Uscito dal carcere dopo dodici anni di reclusione per molestie sessuali a minori, Walter (Kevin Bacon) cerca faticosamente di ritornare alla quotidianità, ma la vita non è facile per un pedofilo. Da una parte deve fare i conti con i pregiudizi della società, dall'altra con continue tentazioni, come l'incontro con la giovanissima Robin (Hannah Pilkes). Esordio alla regia di Nicole Kassell, The Woodsman si basa su un testo teatrale di Steven Fechter che firma la sceneggiatura insieme all'autrice. Spinosissimo il tema di partenza e più che coraggiosa la scelta di raccontare la vicenda dal punto di vista del pedofilo, evitando sia retorica e buonismo che facili condanne, provando a indagarne la semplice umanità nella vita di tutti i giorni. Senza artifici né orpelli, la Kassell porta avanti un racconto asciutto e minimale, che deve molto allo script intelligente ed equilibrato e altrettanto all'ottima performance di un Kevin Bacon fortemente motivato (figura anche come produttore esecutivo) e forse mai così intenso. Il suo personaggio è costruito con rara delicatezza e profonda tridimensionalità, riuscendo a restituire perfettamente le contraddizioni e le debolezze di un uomo ossessionato da un tarlo maledetto, costretto a raffrontarsi con una società sorda, spaventata e impreparata ad affrontarlo. Purtroppo è un po' sbrigativo e consolatorio il finale, ma nel complesso è una pellicola capace di far riflettere con grande forza su un argomento doloroso e terrificante. Presentato alla Quinzaine des réalisateurs a Cannes nel 2004.