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Aspettando Tenet: i film di Christopher Nolan da vedere in streaming
Tra i registi contemporani più dibattuti e influenti, sin dagli esordi Christopher Nolan ha mostrato i punti cardine su cui si fonda la sua poetica: la riflessione sul tempo, sulla presenza di più dimensioni, da intendersi a livello spaziale come su un livello più profondo, onirico. Una filmografia densa, che è possibile recuperare parzialmente grazie a Netflix e Infinity, ad eccezione di Memento e Following, introvabili in questo senso, e della trilogia del Cavaliere Oscuro, disponibile in streaming ma solo a noleggio. In attesa di Tenet, ecco dunque dove recuperare i film di Christopher Nolan. 

1) Insomnia (2002) – Infinity



Un rigoroso thriller a effetto, in cui però il gioco a incastro sulle costruzioni narrative mostra meccanismi un po' arrugginiti e una convenzionalità che non rende merito alle capacità dell'autore (l'imposizione di un soggetto precostituito ha indubbiamente influito sul regista, abituato a estremizzazioni ben più visionarie). Interessante, comunque, la riflessione sul labile confine tra innocenza e colpevolezza. Cast in gran forma.

2) The Prestige (2006) – Infinity e Timvision



Il mistero che permea la vicenda si accompagna a una struttura narrativa che gioca con le aspettative dello spettatore, stravolgendo e ipnotizzando mediante riflessioni sull'identità: ciò che emerge è un infinito gioco di specchi, metafora (anche e soprattutto) della materia cinematografica («Osserva attentamente: il trucco è ciò che conta») e della crudeltà alla base di ogni sistema, sia esso sociale o votato allo spettacolo. Il ritmo serrato e la cupa fotografia di Wally Pfister completano un quadro abbagliante anche se un po' farraginoso: il rischio è di perdersi, ma ne vale comunque la pena. 

3) Inception (2010) – Netflix e Timvision



Costruito come un intricato puzzle narrativo (allo spettatore il, non sempre semplice, compito di ricomporlo), dove realtà e sogno o, perfino, sogni dentro altri sogni tendono a mescolarsi senza sosta, Inception è innanzitutto un mirabile spettacolo per gli occhi, i cui effetti speciali prendono spunto dalle incisioni di M. C. Escher e le cui strutture labirintiche sembrano ispirate dai testi di Jorge Luis Borges. Se a prima vista colpisce soprattutto l'incessante ritmo complessivo e la perfetta orchestrazione audiovisiva (notevole l'accompagnamento musicale di Hans Zimmer), guardandolo più attentamente si scorge anche una storia d'amore profonda, toccante e commovente: la moglie di Dom (interpretata da un'intensa Marion Cotillard) è morta da qualche tempo, ma l'uomo non può (o, meglio ancora, non vuole) farla uscire dal suo subconscio.

4) Interstellar (2014) – Netflix e Timvision



A parte la pista patemica sul rapporto familiare padre-figlia (che da grande sarà interpretata da Jessica Chastain), tutto il resto (spiegazioni scientifiche in primis) è ritagliato e incollato a uso e consumo del regista, che dove vuole è pignolo al limite del pedantismo e altrove non lesina brusche ellissi che spingono spesso il racconto nel territorio dell'incoerenza. Troppe citazioni dalla tradizione classica della fantascienza, senza alcuna intuizione se non l'interessante sequenza del buco nero che lascia intravedere le potenzialità inespresse della pellicola. Confezione curata ma affascinante solo a tratti (i momenti più suggestivi sono verso la conclusione) e parecchio autoreferenziale: da una mente brillante come Nolan era lecito aspettarsi più di qualche strizzata d'occhio a se stesso.

5) Dunkirk (2017) – Netflix 



Per la prima volta l’autore della trilogia del cavaliere oscuro si cimenta con una storia vera e il risultato è stupefacente e maestoso: Dunkirk è infatti un war movie senza precedenti che riscrive il genere e i suoi codici espressivi in modo sorprendente e abbagliante; un concerto audiovisivo in cui l’epicità assordante della resistenza e della battaglia convive costantemente con un’enorme attenzione alla commovente specificità di ogni essere umano, che il film accarezza con tocco lieve. Il miracolo di Dunkirk, nelle mani di Nolan, cineasta da sempre ossessionato dal Tempo come massima unità di misura dell’esistente, diventa un’estrema corsa contro la morte e lo scorrere dei giorni: una fuga sincopata (Syncopy è anche il nome della casa di produzione di Nolan e della moglie Emma Thomas) che il regista mette in scena in maniera magniloquente ma anche asciutta, senza fronzoli e con una stringatezza che fino a ora non aveva mai trovato posto nel suo cinema in termini così inequivocabili.
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