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Cinema giallo: i 10 migliori film

Cinema giallo, ovvero uno dei generi più permeabili di sempre. Sviluppatosi all'inizio degli anni Trenta del Novecento, in concomitanza con l'esplosione della letteratura a tema (basti pensare ad Agatha Christie con i suoi Hercule Poirot e Miss Marple), il giallo si concentra su un detective che indaga i vari aspetti di un evento criminoso ma si contamina, nel corso dei decenni, con altri generi (thriler, commedia, poliziesco), dando vita a filoni che presto assumono una propria autonomia (il noir).

In occasione del nostro webinar gratuito dedicato allo stretto legame tra il giallo letterario e cinematografico (https://bit.ly/2IiiADo) all’interno della quarta edizione di A Shot in the Dark, a cura di Bergamo Film Meeting, ecco una top 10 dei migliori film gialli mai realizzati!

 

10) Frantic (1988) di Roman Polanski

Conturbante e misterioso giallo parigino che rende omaggio ad Alfred Hitchcock e alle atmosfere dei suoi film più significativi, da Intrigo internazionale (1959) alla femme fatale di La donna che visse due volte (1958). Roman Polanski, anche sceneggiatore con Gérard Brach, dosa perfettamente il mix esplosivo di influenze cinematografiche, inserendo lampi di grottesco, cadenze thriller e una forte carica erotica attraverso la sensuale presenza della bellissima Emmanuelle Seigner.

 

9) Misterioso omicidio a Manhattan (1993) di Woody Allen

Scritto da Woody Allen e Marshall Brickman, Misterioso omicidio a Manhattan rappresenta l'ispirata incursione del regista nel territorio della suspense, in perfetto equilibrio tra giallo e commedia sentimentale. Vispo, dinamico, adorabile nel mettere in scena le idiosincrasie della vita di coppia con invidiabile leggerezza di tocco, il film ha il merito di appassionare sia sul versante dell'investigazione, sia su quello della commedia cinica e intelligente («Claustrofobia e un cadavere: questo è l'en plein del nevrotico»).

 

8) Dieci piccoli indiani (1945) di René Clair

Tra le migliori trasposizioni sul grande schermo ispirate alle opere di Agatha Christie, Dieci piccoli indiani è tratto dall'omonimo e celebre romanzo pubblicato nel 1939 e mantiene lo spirito del testo di partenza, valorizzato da quell'umorismo macabro spesso presente nelle pagine della scrittrice. Attraverso una struttura drammaturgica impeccabile e coinvolgente, René Clair confeziona una delle pellicole più importanti della sua carriera, puntando su un cast in stato di grazia e su una suspense che si fa sempre più palpabile col passare dei minuti.

 

7) Finalmente domenica! (1983) di François Truffaut

Ultimo film del grande regista francese François Truffaut, Finalmente domenica! è un'opera dai tratti surreali e persino onirici, costruita come un giallo sui generis e ispirato a The Long Saturday Night dello scrittore americano Charles Williams. Una pellicola solo in apparenza minore, dai sofisticati e tutt'altro che telefonati richiami hitchcockiani, dove a predominare sono le suggestioni degli ambienti, il ritmo incalzante tipico del genere noir e la sontuosa interpretazione di Fanny Ardant nel ruolo dell'ammaliante Barbara Becker.

 

6) The Hateful Eight (2015) di Quentin Tarantino

Solo apparentemente lontano dal giallo, The Hateful Eight rimanda chiaramente alla pièce Trappola per topi di Agatha Christie: il percorso autoriale di rilettura della Storia intrapreso da Quentin Tarantino si fonde a elementi tipici del genere grazie all'ambientazione quasi esclusivamente in interni (all'apparenza più confortevoli dei minacciosi esterni dagli spazi sconfinati e flagellati da una tempesta di neve) e alla  spiccata dimensione teatrale del racconto, favorendo una tensione di carattere psicologico attraverso cui si svelano gradualmente i vari contrasti tra i personaggi destinati a esplodere in tutta la loro deflagrante e annichilente brutalità in un gioco al massacro gestito con un impeccabile senso del ritmo e sorretto da una encomiabile capacità narrativa.

 

5) Assassinio sull'Orient Express (1974) di Sidney Lumet

Giallo di grande raffinatezza, tratto dall'omonimo capolavoro di Agatha Christie e messo in scena da Sidney Lumet con un ritmo e un'abilità invidiabili, che conservano intatto il piacere ludico-intellettuale del romanzo. Una magistrale direzione d'attori, scevra da smanie di protagonismo, enfatizzata da una sceneggiatura che sfida e coinvolge lo spettatore, presentando tutti gli indizi in gioco per svelare la soluzione dell'enigma in anticipo su colui che indaga.

 

4) Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988) di Robert Zemeckis

Animazione, commedia, giallo: il film di Robert Zemeckis è l'emblema stesso del concetto di contaminazione tra generi e della permeabilità di cui sopra. Un detective, una femme fatale, un antagonista, il tutto articolato tra ritmo e trovate visive: Chi ha incastrato Roger Rabbit coniuga il noir al divertimento, l'intrigo all'avventura, e punta su un incredibile numero di personaggi animati (molti prestati dalla Disney e dalla Warner), protagonisti di sequenze dissacranti e numeri musicali diventati di culto. Semplicemente irresistibile.

 

3) Nodo alla gola (1948) di Alfred Hitchcock

Tanto lineare nello sviluppo degli elementi da giallo classico (un omicidio, due sospettati, un professore che indaga), quanto ardito nella forma. Alfred Hitchcock aveva un sogno: girare un film intero in un'unica inquadratura. Il risultato fu un'operazione magistrale, costruita su undici piani-sequenza spesso collegati come se non ci fosse un reale stacco. Oltre a rappresentare una importante tappa nell'evoluzione del linguaggio cinematografico, Nodo alla gola è un cocktail di humour nero, tensione e ambiguità che mette alla berlina lo sterile superomismo e il cinismo di una società troppo frivola e cieca dinnanzi alla banalità del male e all'orrore che si nasconde dietro una facciata ipocritamente sofisticata,

 

2) Testimone d'accusa (1957) di Billy Wilder

Cineasta poliedrico e personale, Billy Wilder abbandona il registro della commedia sofisticata, evitando il rischio di perdere smalto su un terreno già ampiamente codificato, e porta sullo schermo la pièce teatrale omonima di Agatha Christie, riprendendo in mano un genere, il giallo, che in passato aveva più volte sfiorato: il risultato è una pietra miliare, definito dalla stessa Christie la miglior trasposizione cinematografica mai fatta da una sua opera. Uno spartiacque tra le commedie sofisticate del decennio che si apprestava a finire e la serie ravvicinata di grandi opere realizzate negli anni '60. Superba interpretazione di Marlene Dietrich.
 
 

1) La donna che visse due volte (1958) di Alfred Hitchcock

Un viso di donna. Il dettaglio di un occhio su cui compare una spirale che si svolge lentamente, accompagnata dall'ossessiva partitura musicale di Bernard Herrmann: è solo l'inizio di una delle pellicole più magnetiche e affascinanti di sempre. Giallo, dramma, mélo: Alfred Hitchcock si ispira al romanzo D'entre les morts, scritto da Pierre Boileau e Thomas Narcejac, e lo sovverte a suo piacimento contaminando generi e tematiche. E supera ogni confine imposto, realizzando un capolavoro senza tempo in cui l'incubo del protagonista diventa quello spettatoriale, tra desiderio, doppio, ricordo e ossessione. 

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