Billy
Wilder
22 giugno 1906, Sucha Beskidzka — 27 marzo 2002, Beverly Hills (California, USA)
Premi Principali
Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino
1993
Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia
1972
Oscar alla miglior regia
1961
Oscar alla miglior sceneggiatura originale
1961
Oscar alla miglior sceneggiatura originale
1951
Oscar alla miglior sceneggiatura non originale
1946
Oscar alla miglior regia
1946
Regista e sceneggiatore austriaco naturalizzato statunitense. Nato in una famiglia ebrea, inizia come giornalista sportivo e si trasferisce a Berlino, dove lavora in qualità di sceneggiatore. Con l'ascesa di Hitler, espatria prima a Parigi e poi negli Stati Uniti, dove scrive la sceneggiatura di Ninotchka (1939) di Ernst Lubitsch, per cui ottiene una nomination all'Oscar. Dopo l'esordio alla regia in Francia nel 1934 con Amore che redime (Mauvaise graine), il suo primo film americano è Frutto proibito (The Major and the Minor, 1942). Seguono il noir La fiamma del peccato (Double Indemnity, 1944), sette candidature, Giorni perduti (The Lost Weekend, 1945), che ottiene quattro premi Oscar (film, regia, attore protagonista e sceneggiatura non originale), e Viale del tramonto (Sunset Boulevard, 1950), immortale capolavoro sullo star system hollywoodiano interpretato da Gloria Swanson, William Holden ed Erich von Stroheim, vincitore di tre statuette (sceneggiatura, scenografia, colonna sonora). Negli anni Cinquanta gira Sabrina (1954) con Audrey Hepburn e Quando la moglie è in vacanza (The Seven Year Itch, 1955) con Marilyn Monroe, protagonista anche di A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot, 1959) insieme a Tony Curtis e Jack Lemmon. Il 1960 è l'anno de L'appartamento (The Apartment), vincitore di cinque Oscar (film, regia, sceneggiatura, scenografia e montaggio). Altri titoli da ricordare, Irma la dolce (Irma La Douce, 1963) con Shirley MacLaine, Prima pagina (The Front Page, 1974) con Walter Matthau e il mortifero Fedora (1978).
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