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Star Trek: un viaggio lungo 50 anni - Il piccolo schermo

“Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima.”

Per quanto lungimirante e ambiziosa, nemmeno la frase ‘trademark’ del capitano James T. Kirk, avrebbe potuto prevedere la longevità, il successo planetario (o sarebbe il caso di dire interplanetario) e l’impatto culturale che la saga di Star Trek sarebbe stata in grado di riscuotere nell’arco di ben 5 decadi. Un franchise iniziato nel 1966, e proseguito con una regolare alternanza tra serie televisive e pellicole cinematografiche, dal successo e dai riscontri non sempre parimenti esaltanti, ma che mai hanno intaccato la fede incondizionata dei ‘trekkers’ per la creatura partorita da Gene Roddenberry. Alla vigilia dell’uscita di Star Trek Beyond, terzo capitolo del fortunatissimo e apprezzato ‘reboot’ cinematografico iniziato nel 2009 con Star Trek di J.J. Abrams (qui ancora in veste di produttore), è il momento di ripercorrere gli step televisivi dell’equipaggio della nave stellare U.S.S Enterprise (e non solo).

Star Trek (serie classica) (1966-1969)d0JLR2ostmBfHecj2omBCjspVW2

Trasmessa per la prima volta negli Usa dal canale televisivo NBC, la serie originale, che a oggi può apparire ingenua nei suoi contenuti e ‘kitsch’ dal punto di vista estetico, presentava diversi elementi fortemente innovativi per l’epoca. Un carismatico equipaggio, composto da diversi personaggi dalle differenti caratterizzazioni, multietnico e in parte extraterrestre, frutto di una visione positivista che guardava all’integrazione sociale e alla convivenza pacifica fra popoli. Il successo, nonostante ottimi sceneggiatori tra cui i celebri scrittori Theodore Sturgeon, Robert Bloch e Richard Matheson, non fu immediato, ma col passare degli anni le avventure del carismatico capitano James T.Kirk (William Shatner), del pragmatico dottor Leonard ‘Bones’ McCoy (DeForest Kelley) e dell’iconico ufficiale scientifico Spock (Leonard Nimoy) riscossero un sempre crescente successo e un costante sostegno dei fans in tutto il mondo (sino a una mobilitazione per impedire la cancellazione della serie dopo la seconda stagione). Il fenomeno Star Trek era nato.

Star Trek: The Next Generation (1987-1994)8do6gZErem4wfdPwALiT8agtJfb

Dopo una serie animata non canonica realizzata tra il 1973 e il 1974, e quattro pellicole, a partire da Star Trek (Star Trek: The Motion Picture) (1979) di Robert Wise sino a Rotta verso la terra (1986) di Leonard Nimoy, è di nuovo il piccolo schermo a cullare la fantasia degli appassionati. Star Trek: The Next Generation, ambientata circa ottant’anni dopo la serie classica, presenta un nuovissimo equipaggio,  guidato dal comandante Jean-Luc Picard (Patrick  Stewart) e una nuova e più possente nave stellare, l’USS Enterprise (NCC-1701-D). La struttura degli episodi e la componente esplorativa che ne costituisce il leit motiv sono i medesimi della originaria incarnazione televisiva, ma il respiro è più ampio, lo stile più moderno e le stesse possibilità narrative sono ampliate da alcuni azzeccati accorgimenti (il ponte ologrammi) e dall’allargamento della Federazione Unita dei Pianeti, che comprende persino la razza Klingon, un tempo acerrima nemica. Le minacce ora sono se possibile ancor più temibili: gli alieni Borg, civiltà tecnocratica in grado di colonizzare altre razze assimilandole e annullandole in un’unica entità senziente, e l’entità superumana Q. Sul ponte di comando dell’Enterprise si distinguono l’androide Data (Brent Spiner), sorta di versione aggiornata di Spock, il coriaceo klingoniano Worf (Michael Dorn) e il primo ufficiale William Riker (Jonathan Frakes).

Star Trek: Deep Space Nine (1993 -1999)
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La terza serie televisiva di Star Trek inizia a essere trasmessa in contemporanea con l’ultima stagione di The Next Generation.  Moltissime le novità: Gene Roddenberry è scomparso nel 1991, per la prima volta il teatro principale degli eventi non è una nave stellare ma una stazione spaziale, e il fulcro della narrazione è un conflitto in corso sul margine estremo del quadrante Alfa, tra le opposte fazioni del Dominio e un’alleanza fra Federazione, Impero Klingon e Impero Stellare Romulano. La Deep Space Nine, comandata da Benjamin Sisko (Avery Brooks) si trova in una zona nevralgica e sarà punto focale nella risoluzione bellicosa delle ostilità. I toni virano verso una maggiore cupezza, si acuiscono i conflitti tra i personaggi e aumentano i colpi di scena e le svolte inattese nella trama. Un apprezzabilissimo tentativo di rinnovare e svecchiare i meccanismi oliati ma ripetitivi delle precedenti saghe televisive, che ha lasciato però l’amaro in bocca a una buona parte del fandom.

Star Trek: Voyager (1995-2001)yRsjaKfBHXtxbAWRLH7P7cWh68

La quarta serie trekkiana riporta l’accento sull’esplorazione, l’avventura e la scoperta dell’ignoto, da sempre cuore dello spirito della saga e parzialmente messi in secondo piano in Deep Space Nine. La nuova nave stellare USS Voyager, al comando di Kathryn Janeway (Kate Mulgrew) si ritrova catapultata nei più profondi recessi dello spazio, l’inesplorato quadrante Delta, a 70000 anni luce dalla Terra. Sarà necessaria un’alleanza tra l’equipaggio della Voyager e i ribelli Maquis, per tentare un disperato viaggio di ritorno verso casa. Funzionale e come di consueto composito il cast di personaggi sul ponte di comando: fra questi, il  Dottore (Robert Picardo), ologramma attivato dopo la morte del vero medico di bordo, e Sette di Nove (Jeri Ryan) umana precedentemente assimilata dai Borg e successivamente integrata nell’equipaggio. Un’azzeccata commistione fra classico e nuovo per un’odissea futuristica di grande successo fra gli appassionati.

Star Trek: Enterprise (2001 – 2005)utuBKOQf7Ddj691dkRS09SAfOKj

Nel pieno dell’era dei prequel (Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma risale al 1999), anche nel mondo di Star Trek ricorre la necessità di raccontare la storia ‘ab initio’. Se nel film Primo contatto (Star Trek: First Contact), diretto nel 1996 da Jonathan Frakes assistevamo alla nascita del motore a curvatura a opera del dottor Zefram Cochrane, Star Trek: Enterprise racconta i primissimi viaggi di esplorazione spaziale, già un secolo prima degli eventi narrati nella serie classica. Al comando della nave Enterprise (NX-01) c’è Jonathan Archer (Scott Bakula) e l’accento è posto sulle difficoltà di collaborazione e convivenza tra umani e vulcaniani, in un rapporto conflittuale tra impulsività e fredda logica ben lontano dalla profonda amicizia che legherà il capitano Kirk e il dottor Spock. Nonostante le interessanti premesse, la serie sarà interrotta dopo cinque stagioni, tra lo sconforto e le inutili petizioni dei fans.

Diversi volti si sono alternati sulla plancia dell’astronave Enterprise nel corso degli anni, e ora toccherà di nuovo a Zachary Quinto (Spock) e Chris Pine (Kirk) riportarci nello spazio profondo e farci sognare con nuove avventure, in Star Trek Beyond diretto da Justin Lin.

Ma la rotta sarà sempre la stessa indicata da un sognante William Shatner nel finale cinematografico del primo Star Trek:

“Laggiù…da quella parte…”

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