Air – La storia del grande salto
Air
2023
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Biografico
Durata
112 min.
Formato
Colore
Regista
Ben Affleck
Attori
Matt Damon
Ben Affleck
Jason Bateman
Marlon Wayans
Chris Messina
Chris Tucker
Viola Davis
Sonny Vaccaro (Matt Damon), organizzatore di tornei di pallacanestro di provincia, viene assunto negli anni 70 dalla Nike per convincere giocatori professionisti a diventare rappresentanti del giovane marchio sportivo. Dopo il draft NBA del 1984, Vaccaro deciderà di puntare tutto il budget a sua disposizione e, di conseguenza, anche la sua intera carriera su un unico giocatore: Michael Jordan.
Sette anni dopo il deludente La legge della notte, Ben Affleck torna dietro la macchina da presa per dare vita a un solido lungometraggio dal sapore classico, ispirato all’incredibile storia vera di come il futuro giocatore di basket più importante della storia del gioco sia stato convinto a scegliere la Nike, rispetto alle ben più quotate Adidas e Converse. Attraverso una messinscena solida e ricca di scelte estetiche dal sapore vintage, Affleck conferma la sua buona mano da regista, dando vita a una pellicola non meno appassionante di Argo, film che ottenne ben tre premi Oscar. Air – La storia del grande salto non è però principalmente un biopic sportivo, ma soprattutto una pellicola incentrata sul tema del marketing, dell’economia che si nasconde dietro ai grandi campionati sportivi e, in particolare, su quanto queste scelte abbiano influenzato la nascita di un’icona leggendaria come quella di Michael Jordan che, ancor pima di entrare in NBA, aveva già una sua linea di scarpe (la “Air Jordan”, per l’appunto). Alcuni passaggi del copione risultano purtroppo eccessivamente frettolosi e un po’ superficiali, ma fortunatamente si alternano a momenti che, invece, risultano di altissimo livello: il discorso di Vaccaro sul futuro del giovane Jordan, in primis, è un momento capace di emozionare non poco. Nonostante una certa retorica tipicamente hollywoodiana aleggi sull’intera operazione, Affleck riesce comunque a tenere le redini dell’operazione, riuscendo a interessare e coinvolgere dall’inizio alla fine sia chi conosce già bene la storia, sia chi la sta scoprendo per la prima volta. Il risultato è un buon lavoro, ben interpretato da un cast ricco di volti noti, in cui svetta Viola Davis nei panni della madre di Michael Jordan (è stato lo stesso 6 volte campione NBA a consigliare a Ben Affleck di ingaggiare l’attrice per interpretare quel ruolo). Efficace e corretta la scelta di non inquadrare mai frontalmente l’attore che veste i panni del giovane Jordan, così da rendere la sua figura ancor più iconica.
Sette anni dopo il deludente La legge della notte, Ben Affleck torna dietro la macchina da presa per dare vita a un solido lungometraggio dal sapore classico, ispirato all’incredibile storia vera di come il futuro giocatore di basket più importante della storia del gioco sia stato convinto a scegliere la Nike, rispetto alle ben più quotate Adidas e Converse. Attraverso una messinscena solida e ricca di scelte estetiche dal sapore vintage, Affleck conferma la sua buona mano da regista, dando vita a una pellicola non meno appassionante di Argo, film che ottenne ben tre premi Oscar. Air – La storia del grande salto non è però principalmente un biopic sportivo, ma soprattutto una pellicola incentrata sul tema del marketing, dell’economia che si nasconde dietro ai grandi campionati sportivi e, in particolare, su quanto queste scelte abbiano influenzato la nascita di un’icona leggendaria come quella di Michael Jordan che, ancor pima di entrare in NBA, aveva già una sua linea di scarpe (la “Air Jordan”, per l’appunto). Alcuni passaggi del copione risultano purtroppo eccessivamente frettolosi e un po’ superficiali, ma fortunatamente si alternano a momenti che, invece, risultano di altissimo livello: il discorso di Vaccaro sul futuro del giovane Jordan, in primis, è un momento capace di emozionare non poco. Nonostante una certa retorica tipicamente hollywoodiana aleggi sull’intera operazione, Affleck riesce comunque a tenere le redini dell’operazione, riuscendo a interessare e coinvolgere dall’inizio alla fine sia chi conosce già bene la storia, sia chi la sta scoprendo per la prima volta. Il risultato è un buon lavoro, ben interpretato da un cast ricco di volti noti, in cui svetta Viola Davis nei panni della madre di Michael Jordan (è stato lo stesso 6 volte campione NBA a consigliare a Ben Affleck di ingaggiare l’attrice per interpretare quel ruolo). Efficace e corretta la scelta di non inquadrare mai frontalmente l’attore che veste i panni del giovane Jordan, così da rendere la sua figura ancor più iconica.
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