As Tears Go By
Wong Gok ka moon
1988
Mubi
Paese
Hong Kong
Generi
Gangster, Sentimentale
Durata
102 min.
Formato
Colore
Regista
Wong Kar-wai
Attori
Andy Lau
Maggie Cheung
Jacky Cheung
Alex Man
Ronald Wong
Piccolo gangster di Hong Kong, Wah (Andy Lau) lavora in coppia con l'amico sregolato Fly (Jackie Cheung). La sua vita cambia quando si presenta alla sua porta la cugina Ngor (Maggie Cheung), ma conciliare l'amore con i guai causati da Fly e la vendetta dei nemici, porterà Wah verso l'autodistruzione.
In una Hong Kong nel bel mezzo della sua stagione filmica più prolifica, dominata dalla rivoluzione stilistica della seconda New Wave e dal cinema ipertrofico di John Woo, si affaccia, per la prima volta in cabina di regia, un autore giovane e promettente reduce da un decennio di gavetta come sceneggiatore. La pellicola di esordio di Wong Kar Wai va a collocarsi nel corposo filone del gangster movie, ma lo ibrida con gli stilemi del mélo intimista, costruendo un evidente omaggio a Mean Streets (1973) di Martin Scorsese. Nella sua opera senz'altro più acerba, il regista imprime comunque un'impronta inconfondibile e lascia intravedere i segni di un talento seminale, regalandoci tante sequenze cult. I classici temi delle crime story (l'amicizia virile, la vana ricerca di redenzione nell'amore) passano così attraverso la lente deformante di una visione irriducibilmente romantica e disperata, arricchita da virtuosismi tecnici (come lo step framing) che diverranno tratto distintivo del cinema wonghiano. Con una sequenza d'amore, sulle note di Take My Breath Away coverizzata da Sandy Lam, che resta impressa nella mente e nel cuore.
In una Hong Kong nel bel mezzo della sua stagione filmica più prolifica, dominata dalla rivoluzione stilistica della seconda New Wave e dal cinema ipertrofico di John Woo, si affaccia, per la prima volta in cabina di regia, un autore giovane e promettente reduce da un decennio di gavetta come sceneggiatore. La pellicola di esordio di Wong Kar Wai va a collocarsi nel corposo filone del gangster movie, ma lo ibrida con gli stilemi del mélo intimista, costruendo un evidente omaggio a Mean Streets (1973) di Martin Scorsese. Nella sua opera senz'altro più acerba, il regista imprime comunque un'impronta inconfondibile e lascia intravedere i segni di un talento seminale, regalandoci tante sequenze cult. I classici temi delle crime story (l'amicizia virile, la vana ricerca di redenzione nell'amore) passano così attraverso la lente deformante di una visione irriducibilmente romantica e disperata, arricchita da virtuosismi tecnici (come lo step framing) che diverranno tratto distintivo del cinema wonghiano. Con una sequenza d'amore, sulle note di Take My Breath Away coverizzata da Sandy Lam, che resta impressa nella mente e nel cuore.
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