Alaska: nella città di Nome scoppia una violenta epidemia di difterite. Una tormenta di neve, però, le blocca ogni contatto con gli altri avamposti che le dovrebbero fornire le medicine per curare la malattia. Balto, mezzo husky e mezzo lupo in piena crisi di identità, salva alcuni bambini dall'epidemia portando con sé i farmaci, per tantissimi chilometri.

Liberamente ispirato a un fatto realmente avvenuto in Alaska, Balto è un lungometraggio d'animazione dolce e gradevole, ma di spessore limitato. Il sentimentalismo a buon mercato vende con sfacciataggine le sue intenzioni, e permea l'intera operazione: le buone azioni, le scelte sagge e l'altruismo sono valori morali da cui il coraggioso Balto e la sua avventura non possono prescindere. Strutturato in maniera classica, animato con cura e portatore di ideali sani, non può che rappresentare un veicolo-tipo dell'animazione anni Novanta pensata per un pubblico vasto di mini-spettatori. Cosa chiedere di più? Al botteghino, però, non funzionò così bene. Due seguiti per l'home video, Balto – Il mistero del lupo (2002) e Balto – Sulle ali dell'avventura (2004). Prodotto, tra gli altri, da Steven Spielberg.