Per il suo compleanno, il piccolo Andy (Alex Vincent) desidera più di qualsiasi altra cosa un pupazzo “Tipo Bello”, il giocattolo del momento. La madre (Catherine Hicks) esaudisce la richiesta del bimbo, ma non sa che all'interno della bambola Chucky, risiede l'anima di Charles Lee Ray (Brad Dourif), strangolatore seriale con il pallino per il voodoo, che così può continuare i suoi efferati omicidi senza destare sospetti... Tra le icone horror nate dal cinema hollywoodiano negli anni Ottanta, anche Chucky, la bambola assassina, si ritaglia il suo posticino d'onore. Forse meno d'impatto rispetto ai “fratelli maggiori” (Freddy Krueger, Jason Voorhees) è riuscita comunque a ottenere un discreto successo di pubblico tanto da garantirsi una lunga saga cinematografica arrivata fino agli anni Duemila. Il merito sta nel fatto di aver inserito l'orrore in quella fascia protetta che è l'infanzia, facendolo scatenare proprio attraverso un giocattolo. Merito del reparto effetti speciali poi, l'aver dato a Chucky un aspetto comune, reso inquietante dal notevole lavoro di animazione artigianale, senza effetti in CGI, che ormai non si trova quasi più nelle pellicole moderne. Di contro, però, c'è una sceneggiatura innocua e prevedibile che finisce per cadere nel comico involontario, elemento che verrà ripreso e alimentato nelle pellicole successive della serie.