Sam (Brad Dourif) scopre di possedere poteri di pirocinesi. La capacità di governare il fuoco e l'energia si rivela però incontrollabile e ha su di lui effetti fisici devastanti. Un'abilità trasmessa, come egli apprenderà, in seguito a esperimenti nucleari condotti sui suoi genitori. Un incipit interessante, ambientato negli anni '50, crea delle buone premesse per I figli del fuoco, divagazione fantascientifica di Tobe Hooper con velato sottotesto critico nei confronti del potere che logora l'uomo comune. Speranze disattese con lo sviluppo del film: scarso ritmo ed effetti speciali non all'altezza rendono questo fantathriller un prodotto destinato all'oblio e d'interesse limitato al recupero della filmografia completa del regista texano, in questo caso davvero poco ispirato. Il protagonista Brad Dourif, esordiente con Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975) di Milos Forman e destinato a una lunga carriera da caratterista, è decisamente sprecato. Camei per il regista John Landis e per lo stesso Tobe Hooper, che sceneggia insieme ad Howard Goldberg. Musiche di Graeme Revell.