Germania Ovest, 1967. Negli anni delle contestazioni giovanili, pronte a trasformarsi in lotte sociali, Ulrike Meinhof (Martina Gedeck), Gudrun Enssllin (Johanna Wokalek) e Andreas Baader (Moritz Bleibtreu) guidano la RAF, un'associazione di rivendicazione terroristica che catalizzerà l'attenzione mediatica, giudiziaria e culturale del Paese.

Uli Edel (Christiane F. – Noi i ragazzi dello zoo di Berlino, 1981) riscatta oltre vent'anni di film mediocri – quando non brutti – dirigendo questo grezzo, ma interessante, thriller sugli anni di piombo tedeschi. È un lavoro imperfetto ma di grande complessità, capace di tenere un buon ritmo per tutta la sua lunga durata (150 minuti), di coinvolgere nel modo giusto e di far riflettere sul rapporto tra i personaggi in scena e il contesto storico di riferimento. Concitato e profondo, nonostante qualche ridondanza di troppo, il film ha dalla sua una confezione accurata e un cast in notevole forma. Meritatamente candidato al premio Oscar come miglior film straniero.