Lo studente Omar (Omar Metwally) vince una borsa di studio che prevede la realizzazione della biografia di un importante scrittore, Jules Gund, morto suicida diversi anni prima. Spinto dalla fidanzata (Alexandra Maria Lara), si reca in Uruguay per ottenere l'approvazione degli eredi; qui trova il fratello di Gund (Anthony Hopkins), la consorte (Laura Linney) e l'amante (Charlotte Gainsbourg).
Il grande problema del film di Ivory non sta più nell'accademismo compilativo che ha reso celebre – non sempre in positivo – il suo cinema, ma nell'inerte fiacchezza con la quale Ruth Prawer Jhabvala adatta il buon romanzo omonimo di Peter Cameron, pubblicato nel 2006. I personaggi diventano facilmente macchiette pieghevoli e sbiadite, nonostante il buon lavoro degli attori (sui quali primeggia incontrastato il talento di Laura Linney), e Ivory, al primo film realizzato dopo la scomparsa dello storico compagno e produttore Ismail Merchant (deceduto nel 2005), dirige distrattamente, come fosse interessato alla vicenda che racconta soltanto a sprazzi. Senza infamia e senza lode, il suo è un lungometraggio che non ha un'identità precisa, che gioca alla morbosità senza prendere posizioni precise e incisive. Un'occasione sprecata.