Un magnate delle telecomunicazioni (Anthony Hopkins) viene visitato dalla Morte in persona, sotto forma di giovanotto aitante di nome Joe Black (Brad Pitt), curiosa di vivere le emozioni terrene, soprattutto l'amore.
Tratto da una commedia di Alberto Casella, a sua volta già trasposta per il cinema con La morte in vacanza del 1934 e per la televisione con l'omonimo film del 1971, Vi presento Joe Black è un prodotto che nasce (è il caso di dirlo) morto, a causa del logorio del materiale di partenza e della scarsa originalità del tema trattato. Non aiutano un ritmo soporifero, di una lentezza esasperante, e una sceneggiatura ammorbante e pomposa, ricca di banalissime rivelazioni esistenziali e inutili vagheggiamenti filosofici. Pitt è la morte più imbalsamata mai vista: si trascina spaesato nel mondo con una perenne espressione attonita e sussurra con un filo di voce, mentre Hopkins vaneggia concetti degni di un libro Harmony, la Forlani è lagnosa e, come se tutto ciò non bastasse, la durata record di 178 minuti senza che nulla di sostanziale accada rende la visione decisamente probante per chiunque. Rimane una confezione di tutto rispetto: fotografia Emmanuel Lubezki, colonna sonora di Thomas Newman.