Anni '80. Quattro ragazze (Ambra Angiolini, Serena Rossi, Ilenia Pastorelli e Silvia D’Amico), che non hanno nulla da perdere, decidono di dare una svolta alla loro vita, progettando di svaligiare una banca travestendosi da uomini.

Heist movie al femminile diretto dall’attrice, comica e conduttrice radiofonica Michela Andreozzi, Brave ragazze prende spunto da un caso di cronaca avvenuto in Francia negli anni ’80 per proporre una ricostruzione d’epoca con al centro personaggi femminili fragili e ben caratterizzati, in disarmo e alle prese con un’evidente subalternità rispetto a uomini rozzi e meschini. La sceneggiatura presenta psicologie complessivamente ben strutturate ed efficacemente incarnate dalle interpreti, anche se la narrazione non difetta di passaggi più semplicistici e di un generale ricorso a macchiette di contorno e grossolanità assortite. La freschezza è però indubbia, così come la capacità di fare del femminismo sotteso all’operazione una vitalissima e necessaria valvola di sfogo che coincide tanto con la rivalsa di gender quanto con quella sociale, non lesinando malinconia e dolore nei passaggi meno solari. Con una scrittura più precisa e meno frettolosa, il quadro generale avrebbe potuto essere ancora più brioso e soddisfacente. Nel cast anche Max Tortora nei panni di un prete canterino, dall’eloquente nome (Don Backy), Stefania Sandrelli nel ruolo della madre del personaggio della Angiolini e un calzante Luca Argentero nei panni di un commissario di polizia omonimo di Gianni Morandi, che l’attore si diverte a venare di coloriture d’epoca facendone un evidente calco del Tom Selleck di Magnum P.I., in bilico tra immobilismo di pensiero, ottusità incapace di comprendere le sfuggenti sfaccettature del femminile e auto-ironia. Girato e ambientato a Gaeta, città del basso Lazio dove Andreozzi, romana, ha trascorso l’adolescenza.