Il professore universitario Victor Roth (Frank Morgan) ha origini ebraiche. Quando Hitler prenderà il potere, la sua famiglia andrà incontro alla disgregazione e alla disperazione: lui verrà condotto in un campo di concentramento, mentre sua figlia (Margaret Sullavan) non riuscirà a raggiungere l'Austria durante la fuga. Girato ancor prima che gli Stati Uniti entrassero nella Seconda guerra mondiale, Bufera mortale venne progettato e pensato come una pellicola che si prefiggesse di indagare i sentimenti della Germania nazista in vista dell'imminente conflitto, ma si trasformò ben presto in un lungometraggio di propaganda contro le violenze del regime dittatoriale tedesco, cambiando in corsa il segno dell'operazione e perdendo punti su alcuni fronti per guadagnare invece spessore su altri. Borzage è abile a tenere in piedi un'operazione scivolosa e complessa e gli si deve concedere il merito di essere riuscito a raccontare un dramma individuale e intimo, prima che nazionale e collettivo, di discreta fattura. Le vicende della famiglia protagonista (in particolare la relazione tra il professore e sua figlia) sono in primo piano rispetto alle atrocità belliche che comunque non tardano a irrompere con tutta la loro dose di brutalità e conseguenze ineluttabili. Diretto con mano sicura, seppur vittima di alcuni momenti di stanca, il film venne ovviamente censurato da Hitler, che optò anche, realizzando un vero e proprio colpo di spugna, per una contemporanea epurazione di tutti i titoli prodotti dalla MGM.