Mentre è in atto la guerra punica tra l'impero romano e Cartagine, Hiram (Josè Suarez), valoroso condottiero africano, cercherà di coronare il suo sogno d' amore con la bella Ophir (Ilaria Occhini), ostacolato da mille peripezie e imprevisti. Carmine Gallone, dopo una lunghissima parentesi dedicata al mondo della musica lirica, torna a dirigere un peplum come aveva fatto nel 1926 con Gli ultimi giorni di Pompei. Il regista è molto più esperto e la sua mano sicura si nota soprattutto nelle spettacolari scene di massa realizzate con grande impiego di costumi e scenografie. Ciò che però manca a questo film è un'approfondita analisi psicologica e un impianto drammaturgico degno di nota. Cartagine in fiamme infatti risente molto di una struttura letteraria poco cinematografica (la fonte di ispirazione è il romanzo di Emilio Salgari) e di una trama piuttosto complessa e poco lineare. Il melodramma è abbondantemente sottolineato dalla retorica che il regista esplicita lungo tutto il corso della narrazione, portando inevitabilmente lo spettatore ad annoiarsi in breve tempo. Nel cast è presente anche Terence Hill, ai tempi non ancora conosciuto con il suo pseudonimo, ma accreditato con il suo vero nome, Mario Girotti.