Francesco Piccioli (Francesco Nuti) ha abbandonato il gioco del biliardo per amore della sassofonista Chiara (Giuliana De Sio): quest'ultima, in piena smania carrieristica, trova un “mecenate” (Daniel Olbrychski) che manda in crisi il rapporto. Si ritroveranno a Casablanca. Esordio registico per il comico toscano Francesco Nuti (anche sceneggiatore con Sergio Donati e Luciano Vincenzoni) e seguito non dichiarato di Io, Chiara e lo Scuro, diretto da Maurizio Ponzi nel 1983. Una commedia sentimentale connotata da un impianto quasi favolistico, in cui lo sviluppo viene chiaramente strutturato (come suggerito dal titolo) sul film Casablanca (1942) di Michael Curtiz. Modello irraggiungibile e ambizioni eccessive: gli inserti citazionistici risultano gratuiti e pretestuosi (la giacca trovata dal protagonista in un bazar; la figura del pianista Sam, interpretato da Alfred Thomas), i dialoghi troppo meccanici, la storia d'amore fasulla. Poco equilibrio tra comicità e malinconia: Nuti non riesce a replicare la sommessa delicatezza del (pur non memorabile) precedente, confezionando un prodotto referenziale e furbetto. Il cast, in ogni caso, è in discreta forma. Marcello Lotti è lo Scuro, Novello Novelli è Merlo. Musiche di Giovanni Nuti. David di Donatello a Nuti come miglior attore protagonista.