Che Dio ci perdoni
Que Dios nos perdone
2016
Amazon Prime Video
Paese
Spagna
Generi
Azione, Thriller, Poliziesco, Drammatico
Durata
127 min.
Formato
Colore
Regista
Rodrigo Sorogoyen
Attori
Antonio de La Torre
Roberto Álamo
José Luis García Pérez
Javier Pereira
Luis Zahera
María de Nati
Nell’estate del 2011, nel centro di una Madrid in festa per l’arrivo del Papa, un serial killer di signore anziane (Javier Pereira) incomincia a mietere le sue vittime. Allo scuro dell’opinione pubblica, i due investigatori Luis Velarde (Antonio de la Torre) e Javier Alfaro (Roberto Álamo) si mettono alla sua ricerca.
Dopo il successo di Stockholm (2013), Rodrigo Sorogoyen conferma di essere uno dei giovani registi più rilevanti nel panorama spagnolo con Che Dio ci perdoni, pellicola che conquista sei nomination ai “Goya Awards”, vincendo quello per il miglior attore protagonista (Roberto Álamo). Questo nuovo tassello del suo corpus autoriale sembra configurarsi come una naturale evoluzione rispetto all'opera precedente. Dopo aver raccontato la sfiducia e lo sconforto nella società contemporanea, in maniera inusuale, tramite la commedia romantica, decide di sfruttare un genere che nasce e si nutre di questi sentimenti, il polar (sottogenere postmoderno del noir). Quello messo in scena è, ovviamente, un dualismo tra il bene e il male o forse, più precisamente, tra verità e menzogna. Se i due protagonisti, complici i loro problemi fisici e caratteriali, non possono far altro che essere loro stessi, l’assassino invece incarna uno dei peggiori vizi moderni: l’ipocrisia (caratteristica condivisa con il protagonista di Stockholm, non a caso interpretato dallo stesso attore). Essendo vanitoso, rispettabile, a suo agio con le persone ma capace di adularle e manipolarle, il carnefice rappresenta il male nella sua forma più concreta e moderna. Se a ciò vi si aggiunge che egli colpisce nel cuore della nostra società, il centro di una metropoli come Madrid, il tutto appare un programmatico attacco al nostro modo di vivere e alle istituzioni che lo governano. A questo atto terroristico non sfugge ovviamente la Chiesa, spettatrice del male ma portatrice di una speranza di redenzione che, ormai, sembra essere del tutto svanita. Che Dio ci perdoni non è una preghiera, bensì un urlo di disperazione.
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