La tranquilla vita di un'amena cittadina montana è sconvolta da una serie di curiosi omicidi: le vittime sono tutte uomini, ritrovati in poltiglia, come massacrati da una bestia feroce. Dell'indagine si occupa lo sventurato detective Dwight Faraday (Brian Benben) che presto scoprirà che tutto nasce da una bislacca leggenda indiana, incarnata da una misteriosa e seducente creatura muta: la Donna Cervo (Cinthia Moura). Scritto a quattro mani con il figlio Max, Deer Woman – Leggenda assassina è il primo dei due episodi diretti da John Landis per la serie tv antologica Masters of Horror (che annovera fra gli altri autori Stuart Gordon, Tobe Hooper, Dario Argento e John Carpenter). I territori orrorifici non sono di certo sconosciuti a Landis, ma la ruggine è tanta, troppa: la vicenda mitica basata sullo spavento spesso scolora nel ridicolo, e la venatura comica è più un automatismo che una reale inclinazione. La durata ristretta, oltretutto, rende la parte finale del mediometraggio affrettata e del tutto priva di tensione. La catatonica interpretazione di quasi tutti gli attori dà il colpo di grazia finale, nonostante l'avvenenza della modella Cinthia Moura. I bei tempi di Landis brillante regista a suo agio tra commedia e horror sono molto lontani. L'immagine mitologica ricorrente nel film è La Venadita, di Frida Kahlo.