Domino
Domino
2019
Paesi
Danimarca, Francia, Italia, Belgio, Olanda
Genere
Thriller
Durata
89 min.
Formato
Colore
Regista
Brian De Palma
Attori
Carice van Houten
Nikolaj Coster-Waldau
Guy Pearce
Søren Malling
Eriq Ebouaney

Un poliziotto danese, Christian (Nikolaj Coster-Waldau), vuole vendicarsi dell'omicidio di un suo amico e collega, Lars (Søren Malling), e cerca l'appoggio dell'amante dell'amico deceduto, Alex (Carice van Houten), anche lei poliziotta. L'uomo cui i due danno la caccia è però un infiltrato della CIA, che sta cercando di sgominare una cellula dell'ISIS.

Brian De Palma firma un imbarazzante thriller d’ambientazione scandinava, che rappresenta con ogni probabilità il punto più basso della sua carriera. Bollato dallo stesso regista come l’esperienza produttiva più sgradevole mai vissuta in prima persona (il film è stato selvaggiamente maltrattato in sala di montaggio e al cineasta è stato anche negato il final cut), Domino affronta con imperdonabile e pressappochista faciloneria gli scenari del terrorismo internazionale e vi cuce intorno un fallimentare intreccio poliziesco e spionistico, con più una collocazione nell’immediato futuro (il 2020) che completa la cornice scult. Le ossessioni puramente depalmiane – inseguimenti sui tetti di hitchockiana memoria, zoom, split screen, soggettive videoludiche che si affiancano alla messa in scena di un attentato sul red carpet del Netherlands Film Festival – sopravvivono come relitti malfermi e polverosi di un passato glorioso ma mai così lontano, che nella loro ingenuità fuori posto potrebbero suscitare quasi tenerezza. Se non fosse per l’imperdonabile manicheismo che taglia con l’accetta interrogativi morali e dinamiche psicologiche, completamente sacrificate da una sceneggiatura di rara, semplicistica e fumettistica idiozia, nella quale la proposta delle immagini dello Stato Islamico e del loro perfezionamento estetico non è mai affrontata col giusto grado di problematicità, ma con un’ambiguità tesa alla spettacolarizzazione irresponsabile e di grana grossa, che sfiora la compiacenza. Il finale presenta un piano-sequenza corale in uno spazio aperto e pubblico alla Omicidio in diretta (1998), anch’esso squisitamente “alla De Palma”, girato nella Plaza de Toros di Almería e dall’esito ugualmente posticcio e perfino malamente esilarante, che non riesce a sottrarsi all’imbarcata generale. Arrivato in sala con due anni di ritardo rispetto al periodo della fine delle riprese, a seguito di una co-produzione tra molti paesi ampiamente rimaneggiata sul piano economico e di dissidi tra lo stesso De Palma e i suoi produttori che hanno portato a scorciare il film, con ogni probabilità, di una mezz’ora buona in vista del passaggio al cinema. Il cast, in larga parte preso dalla serie Il trono di spade, è decisamente rivedibile. Piccola parte per Guy Pearce nei panni di un agente della CIA manco a dirlo macchiettistico e musiche del fido Pino Donaggio.

Maximal Interjector
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