Il comunista Peppone (Gino Cervi), sindaco di un piccolo paesino emiliano, decide di candidarsi come deputato in parlamento. Sono molti però gli ostacoli che dovrà superare, il primo dei quali prende il nome dello storico rivale Don Camillo (Fernandel).
Terzo episodio della saga di Don Camillo e primo diretto da Carmine Gallone. Il film insiste sugli stessi punti di forza delle pellicole precedenti (Don Camillo, del 1952, e Il ritorno di Don Camillo, del 1953) ma non riesce a mascherare una certa povertà di inventiva e originalità, soprattutto per quanto riguarda la regia. Non mancano le sequenze efficaci e divertenti (in primis la scena dell'esame di quinta elementare di Peppone o quella del carro armato nascosto), ma il merito è soprattutto di una sceneggiatura calibrata alla perfezione. La mano di Gallone purtroppo emerge a stento (come nella riuscita e memorabile scena finale della “gara” in bicicletta) mentre Fernandel e Gino Cervi, ormai veterani dei loro personaggi, si destreggiano come pochi altri in scena, regalando l'ennesima convincente prova attoriale.