Karl (Robin Hill) e il padre Bill (Robert Hill) sono appena tornati a Down Terrace dopo essere stati in prigione. Karl, non trovandosi a suo agio nella sua famiglia disfunzionale e criminale, decide di crearsi una propria vita insieme alla fidanzata Valda (Kerry Peacock). Sangue chiama sangue nell'esordio cinematografico del britannico Ben Wheatley, spaccato sociale violento che richiama il realismo di Ken Loach pompandolo con una violenza grottesca e cupa che diventerà un tratto distintivo del suo cinema successivo. Quello che manca è un claustrofobico registro narrativo che vada oltre il cannibalismo sociologico familiare fin troppo enfatizzato anche nelle tante scene di omicidio. C'è una minima (e riuscita) componente comica che punta alla ridicolizzazione della deleteria stupidità umana. Un aspetto che Wheatley tratterà con maggiore ispirazione in Killer in viaggio (2012).