Dopo che una strana famiglia dall'aria losca si è trasferita nel quartiere, i vicini Ray (Tom Hanks), Mark (Bruce Dern) e Art (Rick Ducommun) si insospettiscono e iniziano a indagare sui curiosi fatti che sembrano accadere intorno alla villa diroccata dei nuovi locatari.

Simpatica black comedy degli equivoci tutta giocata intorno al futile perbenismo dei sobborghi americani, dove ogni elemento di diversità e disarmonia è immediatamente percepito come un pericolo da esorcizzare, prima a suon di buone intenzioni e poi con lo spionaggio militare. I protagonisti sono semplici macchiette, come richiesto dalla sceneggiatura, e anche la regia indugia spesso in gigionesche carrellate e zoomate divertite: l'insieme è leggerissimo e indubbiamente superficialotto, ma non del tutto spiacevole. Abbastanza riuscita la rappresentazione della (illusoriamente) perfetta provincia americana, anche se poi, di fatto, la morale finale porta a pensare che le apparenze non siamo così ingannevoli come vuole il proverbio. Oltre a Tom Hanks, giovane e isterico, nel cast ci sono un militaresco Bruce Dern, un'esasperata Carrie Fisher e l'imberbe Corey Feldman, teen-star degli anni Ottanta.