Il topolino Fievel e la sua famiglia abbandonano la Russia della fine del Novecento alla ricerca di un posto più sicuro in cui vivere, in cui non esistano gatti. Fievel arriva da solo nel Nuovo continente a causa di una tempesta durante il lungo viaggio in mare. Dopo numerose avventure e non pochi ostacoli da superare, si ricongiungerà alla sua famiglia. Con questo lungometraggio, Don Bluth prende le distanze dal mondo disneyano di provenienza, pur rispettandone lo stile visivo. Melodramma animato ad alto tasso spettacolare, il film affronta temi importanti (dall'emigrazione allo sfruttamento minorile) ma, pur non minimizzando la serietà degli argomenti, riesce a renderli accessibili anche ai più piccoli. Particolarmente spassosi i personaggi secondari, capaci di alleggerire un'atmosfera a volte eccessivamente cupa. Ottime canzoni (nomination all'Oscar per il brano Somewhere Out There) e notevoli musiche di James Horner che contribuiscono alla riuscita del film. Non mancano riferimenti al mondo della mitologia classica, con un topo gigante per spaventare i gatti, o i richiami al mondo di Dickens. Prodotto da Steven Spielberg. Con un seguito: Fievel conquista il West (1991) di Phil Nibbelinke Simon Wells.