Figlia di una contadina, Pollicina, alta solo un pollice, inizia a fantasticare di poter incontrare qualcuno da amare alto quanto lei. Quando conosce Cornelio, il principe delle fate, capisce di aver trovato l'uomo della sua vita. La giovane, però, tra le tante disavventure che deve subire, viene rapita da un ranocchio innamorato di lei. Saranno molte le difficoltà che dovrà superare per potersi ricongiungere all'amato. Misurandosi con una delle favole di Hans Christian Andersen, Don Bluth si avvicina qui al mondo delle pricipesse e delle fate, campo tipicamente disneyano. Il limite principale del film è proprio quello di ricalcare eccessivamente i classici Disney, perdendo le tinte più drammatiche e l'attenzione alle tematiche reali tipiche della poetica di Bluth. I personaggi poco personali non restituiscono la necessaria atmosfera magica, a partire dalla protagonista, sempre in balìa degli eventi. Gli animali antropomorfi di contorno, cui di solito viene affidato il compito di alleggerire la serietà dei protagonisti e regalare qualche risata al pubblico, sono tratteggiati in maniera approssimativa. Film sconsigliato ai maggiori di 12 anni piacevole e spensierato, ma nulla più.