Filumena Marturano (Titina De Filippo), matura signora con un passato da prostituta, è legata sentimentalmente da trent'anni al dissoluto dongiovanni Domenico Soriano (Eduardo De Filippo). Con l'inganno, la donna riesce a farsi sposare da Domenico che così deve rinunciare alla giovane e bella Diana (Tamara Lees), di cui è da tempo invaghito. Domenico vuole annullare le nozze, ma tentenna quando viene a sapere che uno dei tre figli di Filumena è suo. Trasposizione piuttosto fedele dell'omonima commedia composta da Eduardo per la sorella Titina e andata in scena per la prima volta nel 1946. De Filippo opta per una regia semplice e lineare che non nasconde la sua derivazione teatrale, ma nemmeno si adagia troppo su di essa: il regista (e sceneggiatore) privilegia la parola alla costruzione visiva, ma il suo sguardo cinematografico essenziale è in questo caso funzionale e convincente. Gran parte del valore del film è comunque legato all'intensa prova della protagonista, benchè qualcosa della potenza drammatica e dello struggente lirismo del testo originale si perda in un adattamento cinematografico comunque apprezzabile. L'opera teatrale è stata portata sul grande schermo anche da Vittorio De Sica in Matrimonio all'italiana (1964). Piccola parte per Domenico Modugno nei panni del giovane avvocato Nocella. Esordio per Luigi De Filippo, figlio di Peppino, che interpreta Umberto, uno dei figli di Filumena.