Durante un servizio, il giovane fotografo François (Louis Garrel) s'innamora dell'attrice Carole (Laura Smet), che sta attraversando un periodo di crisi coniugale. La passione tra i due è immediata, anche se la donna non tarderà a manifestare ansie e paure. Dopo aver rischiato di essere scoperti, François deciderà di sparire dalla vita di Carole, ma questa drastica scelta avrà conseguenze indelebili sull'esistenza di entrambi. Il regista di Les amants réguliers (2004) prova a riaffidarsi alla nostalgica fotografia in bianco e nero per raccontare i desideri e le passioni di una coppia di amanti. Peccato che ne fuoriesca un esasperato psicodramma con imbarazzanti sfumature soprannaturali, che affossano un insipido intreccio dalle ben poche potenzialità. Sebbene i due attori protagonisti se la cavino discretamente nel tratteggiare due innamorati feriti e inquieti, la principale colpa del modesto risultato è da imputare, infatti, all'esile script firmato a quattro mani da Marc Cholodenko e Arlette Langmann. Da dimenticare. Presentato al Festival di Cannes 2008.