Furiosa: A Mad Max Saga
Furiosa: A Mad Max Saga
2024
Paese
Australia
Generi
Azione, Avventura, Fantascienza
Durata
140 min.
Formato
Colore
Regista
George Miller
Attori
Anya Taylor-Joy
Chris Hemsworth
Tom Burke
Lachy Hulme
Angus Sampson
Nathan Jones
In un mondo post-apocalittico desertico e quasi privo di risorse idriche, in cui i beni per la sopravvivenza sono ai minimi termini, la piccola Furiosa vive un'oasi in cui c'è una residua presenza di natura incontaminata. Separata in maniera traumatica dalla madre, la ragazzina viene rapita e inizia un percorso di crescita accanto al folle Dementus (Chris Hemsworth), signore della guerra a capo di un esercito di motociclisti. Una volta cresciuta, la giovane Furiosa (Anya Taylor-Joy), mossa da un insaziabile desiderio di vendetta, è costretta a confrontarsi con la violenza e le barbarie che la circondano.
Seguendo uno sviluppo perfettamente coerente rispetto a quanto visto nei quattro capitoli precedenti, George Miller prosegue il suo rutilante viaggio cinematografico all'interno dell'iconico immaginario di Mad Max e, con questo quinto film della saga, torna indietro nel tempo della narrazione per dare vita a un prequel dell'acclamato Fury Road (2015) che si focalizza sul personaggio di Furiosa prima che si unisca al Max Rockatansky di Tom Hardy. Uno spin-off incentrato sulla genesi di un'eroina femminile di grande carisma, accompagnata in una traiettoria di crescita oscura e metafisica. L'impianto ipercinetico del film precedente viene in buona sostanza mantenuto e le sequenze spettacolari non si contano, ma a dare senso all'operazione sono i frammenti più introspettivi, soprattutto nel confronto finale tra Furiosa e Dementus. Ne esce il film della maturità di Miller, il quale si avvicina all'incandescente materia narrativa con impeto registico meno furioso di quanto ci si potesse aspettare: un passaggio obbligato, a fronte dell'inevitabile cambio di prospettiva di un autore alla soglia degli ottanta anni. Le immagini sono spesso potenti e le sequenze action sono coreografate con maestria, ma in quest'ottica George Miller aveva già detto tutto (e meglio) in Fury Road. Molto compatto dal punto di vista narrativo nonostante le 2h28' di durata, il film procede spedito come un treno nella notte, seguendo a volte in maniera un po' meccanica un impianto quasi videoludico. Gli scenari mozzafiato esaltano la bellezza aspra e selvaggia dell'outback australiano, il cui orizzonte si perde verso l'infinito, ma in più di un momento l'estro visionario di Miller è soffocato da effetti digitali poco rifiniti. La Furiosa di Anya Taylor-Joy è una guerriera ben caratterizzata, dai tratti moderni ed essenziali, a cui forse avrebbe giovato qualche battuta in più per approfondire ulteriormente la dimensione interiore del personaggio, cuore pulsante del film. Bella prova di Hemsworth, capobanda estroso che si concede più di una battuta di spirito. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes.
Seguendo uno sviluppo perfettamente coerente rispetto a quanto visto nei quattro capitoli precedenti, George Miller prosegue il suo rutilante viaggio cinematografico all'interno dell'iconico immaginario di Mad Max e, con questo quinto film della saga, torna indietro nel tempo della narrazione per dare vita a un prequel dell'acclamato Fury Road (2015) che si focalizza sul personaggio di Furiosa prima che si unisca al Max Rockatansky di Tom Hardy. Uno spin-off incentrato sulla genesi di un'eroina femminile di grande carisma, accompagnata in una traiettoria di crescita oscura e metafisica. L'impianto ipercinetico del film precedente viene in buona sostanza mantenuto e le sequenze spettacolari non si contano, ma a dare senso all'operazione sono i frammenti più introspettivi, soprattutto nel confronto finale tra Furiosa e Dementus. Ne esce il film della maturità di Miller, il quale si avvicina all'incandescente materia narrativa con impeto registico meno furioso di quanto ci si potesse aspettare: un passaggio obbligato, a fronte dell'inevitabile cambio di prospettiva di un autore alla soglia degli ottanta anni. Le immagini sono spesso potenti e le sequenze action sono coreografate con maestria, ma in quest'ottica George Miller aveva già detto tutto (e meglio) in Fury Road. Molto compatto dal punto di vista narrativo nonostante le 2h28' di durata, il film procede spedito come un treno nella notte, seguendo a volte in maniera un po' meccanica un impianto quasi videoludico. Gli scenari mozzafiato esaltano la bellezza aspra e selvaggia dell'outback australiano, il cui orizzonte si perde verso l'infinito, ma in più di un momento l'estro visionario di Miller è soffocato da effetti digitali poco rifiniti. La Furiosa di Anya Taylor-Joy è una guerriera ben caratterizzata, dai tratti moderni ed essenziali, a cui forse avrebbe giovato qualche battuta in più per approfondire ulteriormente la dimensione interiore del personaggio, cuore pulsante del film. Bella prova di Hemsworth, capobanda estroso che si concede più di una battuta di spirito. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes.
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