La gaia scienza
Le gai savoir
1969
Paesi
Francia, Rft
Generi
Drammatico, Sperimentale
Durata
95 min.
Formato
Colore
Regista
Jean-Luc Godard
Attori
Juliet Berto
Jean-Pierre Léaud
Jean-Luc Godard
Storia d'amore tra due ragazzi (non) come tanti: lui (Jean-Pierre Léaud), uno studente, è stato colpito da un proiettile ma si è salvato grazie a una copia dei Cahiers du cinéma tenuta sotto la giacca; lei (Juliet Berto), un'operaia nipote del leader congolese Patrick Lumumba. Più che a Nietzsche, comunque citato nel corso della pellicola, e alla sua Gaia scienza, il film richiama l'opera Emilio di Jean-Jacques Rousseau, esplicito riferimento a partire dal nome del protagonista maschile. Inizialmente pensata per il piccolo schermo, ma il canale televisivo che lo produsse si rifiutò di mandarla in onda, la pellicola di Godard segna l'inizio di quel cinema militante, di stampo maoista, a cui il regista si dedicherà fino ai primi anni Settanta: i due ragazzi, protagonisti di una sorta di romanzo di formazione sui generis, s'incontrano, analizzano immagini e suoni, cercano nuovi modelli da seguire e discutono di filosofia, linguaggio e politica. Le immagini, in particolare, vengono sventrate, pronte per essere ripensate, perché il cambiamento ultimo deve passare proprio dall'immagine stessa (in una nuova forma?). Il tocco di Godard è delicato, appassionato nel raccontare la relazione tra i personaggi, ma i suoi pensieri faticano ad arrivare coerentemente al pubblico, che si ritrova bombardato da una serie di riflessioni slegate che si accavallano una sull'altra senza un ordine preciso. Godard sta sperimentando, ma in questo caso il suo lavoro colpisce e smuove le coscienze (dell'epoca) soltanto in parte. Solo per fan duri e puri del regista, che nel film appare anche davanti alla macchina da presa.
Maximal Interjector
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