Film in quattro episodi. Illibatezza (Rossellini): hostess di Alitalia, Anna Maria (Rosanna Schiaffino) si scambia con il fidanzato filmini in Super 8 per tenersi aggiornati sulle reciproche giornate. Il nuovo mondo (Godard): un uomo (Jean Marc Bory) legge sul giornale che una bomba atomica è esplosa sopra il cielo di Parigi. La ricotta (Pasolini): nella periferia romana una troupe sta girando un film sulla passione di Cristo quando Stracci (Mario Cipriani), un sottoproletario che deve interpretare il ladrone buono, muore di indigestione sulla croce durante un ciak. Il pollo ruspante (Gregoretti): nel pieno del boom economico, una famiglia di nuovi ricchi durante una gita in auto fuori porta non riesce a non cedere al consumismo.
Film a episodi in cui i quattro registi dovrebbero, attraverso il loro diverso sguardo sulla realtà, sviscerare le contraddizioni dei turbolenti primi anni '60, tra boom economico e veloci mutamenti culturali. I segmenti di Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard e Ugo Gregoretti, didascalici e moralistici pistolotti intellettualistici sul consumismo, animati da un poco chiaro “o tempora o mores”, sono giustamente caduti nel dimenticatoio. Il vero motivo d'interesse, invece, è l'episodio di Pier Paolo Pasolini, con ogni probabilità tra i più innovativi pezzi di cinema italiano mai concepiti, piccola summa della sua produzione artistica a cavallo tra gli anni '50 e primi '60. Il povero Stracci, che muore di indigestione sulla croce dopo aver divorato una ricotta ottenuta vendendo il cagnolino di una star del cinema, serve al regista per trasformare il sottoproletariato nell'unica classe sociale erede del pensiero cristiano e fare del protagonista un moderno Gesù Cristo che, nell'indifferenza di tutti, si sacrifica per l'umanità. Ad aggiungere fascino e, non ultima, anche una certa ambigua complessità intellettuale all'opera, è il fatto che il sacrificio di Stracci avvenga su due piani: su quello del film e su quello del film nel film, dando vita ad un vertiginosa mise en abyme cinematografica. Due tableaux vivants da ricordare, ispirati alla Deposizione del Pontormo e a quella di Rosso Fiorentino: due quadri manieristi del XVI secolo. Condannato per vilipendio alla religione, il film fu ritirato e oggetto di censura e modifiche: tra le scene tagliate, l'orgasmo di Stracci sulla croce. Orson Welles, che interpreta il regista, è stato doppiato da Giorgio Bassani.