Histoire(s) du cinéma
Histoire(s) du cinéma
1998
Paesi
Francia, Svizzera
Generi
Documentario, Sperimentale
Durata
266 min.
Formato
Colore
Regista
Jean-Luc Godard
Un'opera videografica con cui Godard si addentra in una personale rilettura della storia del cinema. Otto capitoli, cui il regista ha iniziato a lavorare nel 1988 e che ha portato a termine solo 10 anni più tardi, ponendo fine a un progetto imponente.
Un'operazione preziosa, di una rarità insostituibile. Godard, con la sua proverbiale modestia, la definì: «Introduzione a un'autentica storia del cinema. L'unica. La vera». E di fatto l'evoluzione della settima arte secondo il regista transalpino non ha e non può avere eguali né può esserci qualcosa di anche solo vagamente simile, perché Godard si prende la briga, prima di ogni altra cosa, di mettere a confronto la storia del cinema con altre storie, facendo uscire le riflessioni sulla celluloide, dall'autoreferenzialità cui sembrano condannate, per farle dialogare con altri territori e situazioni. Senza mai prescindere dai singoli film, ma partendo proprio da questi ultimi al fine di parlare d'altro, di ampliare gli orizzonti, di rendere le opere filmiche selezionate materia viva e pulsante. Il cinema si apre così all'universalità del sapere, alla scienza come alla letteratura, ed è Godard stesso a ergersi a guardiano di tale missione, quasi imponendosi di dare al cinema la centralità epistemologica e cognitiva che esso merita. Un interrogativo ininterrotto, un testamento critico a tutti gli effetti e nel senso più alto e scomodo del termine, destinato ai contemporanei ma soprattutto ai posteri, che pur non distanziandosi per nulla dai contrassegni stilistici più radicali di Godard (sovrimpressioni, didascalie, passaggi repentini e schizofrenici), fa della libera associazione uno strumento indispensabile di indagine teorica e di scoperta, l'unico mezzo attraverso cui raggiungere una molteplicità di illuminazioni pur all'interno del caos diffuso. Di immagini, suoni, segni. L'intento di Godard è quello di ridefinire il modo in cui guardiamo il mondo passando direttamente dalla maniera, spesso settaria e riduttiva ma potenzialmente ben più soddisfacente e piena di potenzialità, con cui guardiamo il cinema. L'intento è arduo, ma il maestro della Nouvelle Vague ha spalle larghe a sufficienza per sostenere il peso imponente delle sue scelte di campo, da intellettuale intransigente e a tutto tondo.
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