La vita di Alexander Hamilton (Lin-Manuel Miranda), uno dei padri fondatori e il primo Segretario del Tesoro della storia degli Stati Uniti.

Come raccontare a teatro la storia di uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America sfuggendo all’immaginario comune? Chiedere a Lin-Manuel Miranda che con Hamilton porta in scena una vera e propria rivoluzione, estetica prima ancora di quella tematica che fa da sottofondo alla trama. A una prima visione, infatti, due dettagli saltano subito all’occhio: quasi tutto il cast è di origine ispanica o afroamericana e gli eventi vengono raccontati grazie a brani rap, hip-hop e r’n’b, quanto di più lontano dalle classiche colonne sonore dei musical. Due decisioni rivelatesi vincenti per attualizzare una vicenda non così lontana dal presente, al punto che lo show, dopo il successo strepitoso nei teatri di Broadway e la conquista del premio Pulitzer per la drammaturgia, sarebbe dovuto arrivare sul grande schermo (l’emergenza sanitaria ha, invece, costretto alla distribuzione diretta sulla piattaforma streaming Disney+). Miranda, che ha scritto personalmente testi e musiche, è convincente nel ruolo di protagonista: la sua storia, la sua amicizia con George Washington (Christopher Jackson), il suo matrimonio con Eliza Schuyler (Philipa Soo), il suo scontro politico – in freestyle battle – con Thomas Jefferson (Daveed Diggs) e il suo rapporto con Adam Burr (Leslie Odom Jr) sono i punti cardine di una vicenda capace di spaziare dal racconto storico a eventi romantici, dagli scontri sul destino della neonata nazione a momenti di leggerezza, spesso affidati al re inglese Giorgio III (interpretato brillantemente da Jonathan Groff, già visto in Mindhunter), mostrato in chiave parodica e trasformato in elemento comico di indubbio impatto. Un musical imponente dove, tuttavia, non tutte le canzoni mantengono alto il livello qualitativo e in cui il ritmo non è sempre sostenuto: la durata potrebbe mettere a dura prova i non appassionati, ma è un’opera che sicuramente non lascerà delusi gli amanti del genere.